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Dai racconti di Edward Lear al Sentiero dell’inglese nella Calabria grecanica più bella

Dai racconti di Edward Lear al Sentiero dell’inglese nella Calabria grecanica più bella

Il Sentiero dell’inglese nella Calabria grecanica è costituito da sette tappe percorribili in sette giorni, alla scoperta di piccoli borghi e paesaggi mozzafiato. Un itinerario escursionistico sulle orme del paesaggista britannico che nel 1847 raccontò le bellezze dell’Aspromonte del suo “Diario di un viaggio a piedi”

Segue le tracce di Edward Lear, viaggiatore e paesaggista inglese dell’800 che si inoltrò nell’Aspromonte, il Sentiero dell’inglese, un cammino di 7 giorni all’interno della Calabria grecanica, alla scoperta di paesi abbandonati, paesaggi incredibili, fiumare e borghi da visitare.

Il sentiero dell’inglese nella Calabria grecanica sulle tracce di Edward Lear

Un itinerario di tipo escursionistico, quindi adatto ai più “allenati”, nato nel 1994 grazie ad un progetto del Wwf Italia nell’ambito del programma pilota Cadispa – Conservazione e sviluppo in aree scarsamente popolate -, all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, tramite l’ospitalità diffusa.

Il Sentiero dell’inglese nella Calabria grecanica deve il nome proprio a Edward Lear, che decise di intraprendere un viaggio nelle terre del Regno delle Due Sicilie, nel 1847, e di andare alla scoperta anche della Calabria, raccontandone le bellezze nel suo Il diario di un viaggio a piedi”.

Prendendo spunto dagli scritti di Lear, si diede vita all’itinerario lungo il quale si può trovare una rete di servizi turistici offerti dalle comunità dei piccoli paesi della zona grecanica aspromontana, l’Ospitalità Diffusa. Sperimentata per la prima volta da un gruppo di 16 tedeschi, promuove un modello di turismo etico, non di massa, rispettoso dei luoghi e della cultura del posto, che coinvolge tutte le comunità, le quali traggono numerosi benefici dal modello di ospitalità.

Favorisce ad esempio i legami tra paesi, valorizzando le risorse presenti e permettendo a tutti di contribuire alla crescita culturale e civile delle comunità stesse.

Il rilancio del cammino nel 2019

La sinergia tra Naturaliter (www.naturaliterweb.it ) che si occupa di trekking e ospitalità, e Compagnia dei Cammini, associazione nata per diffondere la cultura del camminare in Italia, permette nel 2019 la ripresa del cammino, con la revisione del percorso, una nuova segnaletica, tracce GPS gratuite e una nuova mappa.

Si dà così vita ad un trekking itinerante da godere anche insieme a guide esperte per scoprire l’area grecanica più affascinante, fatta di tradizioni, buon cibo, bellezze da vedere, e saperi locali, al fine di valorizzarle e renderle fruibili a chi vuole scoprire la vera essenza della Calabria Grecanica.

Il progetto coinvolge l’intera comunità locale dei piccoli centri presenti: dalle famiglie, alle associazioni, agli artigiani, e ancora pastori, operai idraulico-forestali, piccoli imprenditori.

Per realizzarlo, gli ideatori del cammino non hanno mai usufruito di finanziamenti pubblici di alcun genere. Prendendosi cura dei sentieri e dando supporto logistico ai camminatori, che provengono anche dall’Estero, danno la possibilità alla comunità locale di sviluppare una microeconomia basata sull’accoglienza, allontanando così l’ombra del processo di spopolamento purtroppo sempre più vicina ad alcuni territori.

Sette tappe in sette giorni

Varie le località da visitare durante il cammino diviso in sette tappe, da fare in sette giornate: la partenza è da Pentedattilo, il paese abbandonato su cui spicca una roccia a forma di cinque dita, per arrivare a Bagaladi, situato su una collina ai piedi del Monte Sant’Angelo; da Bagaladi si va poi verso Amendolea di Condofuri, nella Vallata dell’Amendolea dominata dalla Fiumara che porta lo stesso nome; si prosegue poi per Bova, uno dei borghi più belli d’Italia, andando all’esplorazione anche di Gallicianò, una piccola frazione in cui abitano 60 persone dove si può visitare la chiesa ortodossa; da Bova al punto panoramico di Monte Grosso e ritorno; per poi andare verso Palizzi, il borgo medievale più a sud d’Italia; da Palizzi a Pietrapennata, piccolo borgo semi abbandonato contornato da grandi rocce; e infine l’ultima tappa, da Pietrapennata a Staiti, il più piccolo comune della Calabria, valicando Monte Cerasia.

In ogni tappa c’è sempre un referente, che può essere un’associazione, un agriturismo, un B&B, pronti a dare accoglienza, sostegno e informazioni per la successiva tappa, e per chi percorre completamente il cammino, viene rilasciato un attestato.

Il Sentiero dell’Inglese ( https://sentierodellinglese.wordpress.com/contatti/ ) nasce con la chiara missione di rendere fruibili ai viaggiatori di tutto il mondo questi angoli incontaminati di Calabria, e far godere tutti loro delle grandi bellezze custodite tra le valli d’Aspromonte.

Tra tesori nascosti e orizzonti infiniti: alla scoperta di Basilicata e Calabria on the road

Tra tesori nascosti e orizzonti infiniti: alla scoperta di Basilicata e Calabria on the road

Nel cuore del Mezzogiorno italiano, tra dolci colline e coste bagnate dal Mar Ionio e dal Mar Tirreno, si trovano due gemme nascoste: la Basilicata e la Calabria. Queste regioni racchiudono una ricchezza di storia millenaria, paesaggi mozzafiato e una cultura radicata nella terra stessa. È qui che inizia il nostro viaggio, tra i borghi di pietra e gli uliveti e abbiamo attraversato queste terre dove ogni strada sembra svelare un nuovo segreto. Da Matera, con le sue grotte millenarie, alle spiagge selvagge della Calabria, ogni passo ci ha condotto in un mondo di autenticità e scoperta. Andiamo ora alla scoperta di Basilicata e Calabria on the road e sveliamo i dettagli di ogni luogo visitato per invitarvi a vivere queste terre ricche di passato e promesse di futuro.

Diario di viaggio in Basilicata e Calabria

 

Primo giorno: Policoro e Altamura

Raggiungiamo Policoro in tarda mattinata dopo un viaggio lungo ed estenuante e ci dirigiamo verso l’Oasi WWF Bosco del Pantano dove troviamo un ampio parcheggio gratuito. Qui è presente un centro recupero per le tartarughe visitabile con una guida, il caldo è soffocante per cui decidiamo di raggiungere la spiaggia incamminandoci lungo il sentiero. La spiaggia si presenta come un’immensa distesa di sabbia bianca, completamente selvaggia e, allontanandosi dallo sbocco dei sentieri, deserta; l’acqua è limpida tanto da vedere il fondale. Trascorriamo qui la giornata, tra un bagno e un pò di tintarella. Verso sera raggiungiamo il centro di Altamura dove alloggiamo nella “Dimora Santa Caterina”, uno splendido monolocale appena ristrutturato dotato di cucina, zona notte e bagno. Abbiamo optato per questo soggiorno per la sua vicinanza a Matera. Prima di riposarci decidiamo di passeggiare per le stradine del centro raggiungendo la piazza principale con l’immenso Duomo.

Secondo giorno: Matera

La mattina ci svegliamo di buon’ora e raggiungiamo Matera in circa mezz’ora. Lasciamo l’auto in uno dei numerosi parcheggi gratuiti di Via Lanera e in circa 10 minuti a piedi raggiungiamo il centro storico e Piazza Vittorio Veneto dove gustiamo uno dei meravigliosi scorci sui Sassi dal Belvedere Tre Archi. Nei dintorni della piazza visitiamo l’Ipogeo MateraSum (orario 10.00-19.30 / prezzo 7E con audioguida / cani ammessi /durata 15-20 minuti) e il Palombaro Lungo (orario 09.30-13.00 + 15.00-19.00 /prezzo 3 euro / cani non ammessi / durata 15min) che rappresentano gli ambienti sotterranei più iconici e ben conservati della città. Da qui ci incamminiamo lungo le stradine del Sasso Barisano fino al Museo Laboratorio della Civiltà Contadina (orario 09.00-13.00 + 16.00-19.00 / prezzo 3E / cani ammessi) che ospita al suo interno le riproduzioni delle antiche botteghe medievali.

Siamo arrivati all’ora di pranzo, fa molto caldo e siamo affamati, così raggiungiamo un piccolo locale in Via San Biagio dove gustiamo un ottimo tagliere di salumi e formaggi locali. Dopo pranzo decidiamo di perderci tra i vicoli del Sasso Caveoso raggiungendo la Chiesa San Pietro Caveoso costruita a strapiombo sul torrente Gravina e la Casa Grotta di Vico Solitario (orari 09.30-19.00 / prezzo 5 euro/ cani ammessi). La nostra visita della città volge al termine e con gli occhi ancora meravigliati ci concediamo un gustosissimo gelato alla gelateria Gelida Voglia, prima di raggiungere l’auto.

Prossima tappa Rende, nel cuore della Sila calabrese.

Terzo giorno: Parco Nazionale della Sila

Oggi decidiamo di trascorrere una giornata nella natura e raggiungiamo il Parco Nazionale della Sila. Da Rende impieghiamo circa un’ora per arrivare al parco dei “Giganti della Sila”. Lasciamo l’auto lungo la strada sterrata ed entriamo nel parco. I Giganti della Sila sono alberi secolari, imponenti, che possono superare i 40m di altezza e avere un diametro di tronco considerevole. Dopo aver pagato 5 euro per ingresso ci incamminiamo lungo le passerelle in legno che ci permettono di ammirare questo spettacolo della natura. Terminata l’escursione, ci dirigiamo a Camigliatello Silano per pranzare e raggiungiamo il locale “Mercato Silano Arturo Falcone”. Ordiniamo una grigliata mista di carne e le tipiche patate ‘mpacchiuse con i funghi e con il formaggio caprino, una delizia! Nel pomeriggio raggiungiamo il Centro Visitatori Cupone, gestito dai Carabinieri, da dove parte un sentiero ad anello di circa 3 km che conduce ai recinti faunistici. Il sentiero presenta una parte in salita un pò faticosa, è molto ben tenuto e piacevole, ma non aspettatevi di osservare la fauna!

Rientrati al Centro Visitatori abbiamo trascorso il resto del pomeriggio sulle rive del Lago Cecita prima di rientrare a Rende.

Quarto giorno: Costa degli Dei

Oggi ci svegliamo di buon’ora per raggiungere la Costa degli Dei e in particolare Caria, un piccolo paesino sopra Tropea dove abbiamo prenotato l’appartamento per tutta la settimana. La scelta logistica si rivela vincente in quanto in circa 20 minuti al massimo si possono raggiungere tutte le principali località dei dintorni. L’Appartamento Vacanze è bellissimo, appena ristrutturato, con un ampio open space con cucina e soggiorno, camera da letto, bagno e terrazzo. L’appartamento è dotato anche di giardino privato e parcheggio auto. I proprietari gentilissimi. Dopo aver lasciato i bagagli raggiungiamo la spiaggia La Scalea a Santa Domenica.

Per raggiungere la spiaggia si devono seguire le indicazioni per la stazione ferroviaria, passare sotto lo strettissimo ponte (tranquilli l’auto ci passa) e raggiungere il parcheggio gratuito. Da qui inizia la lunga scalinata, che dà il nome alla spiaggia e permette di raggiungere lo stretto arenile di sabbia dorata. Spostandoci verso destra abbiamo trovato un’ampia caletta semi-deserta dove abbiamo trascorso la giornata tra qualche tuffo in mare e qualche riposino.

Quinto giorno: Costa degli Dei

Come da programma proviamo a raggiungere la spiaggia di Michelino a Parghelia con l’obiettivo di arrampicarci sulla scogliera per raggiungere la solitaria Spiaggia di Vardanello. Purtroppo la prima spiaggia è molto affollata e la seconda irraggiungibile per via del mare agitato, per cui decidiamo di raggiungere la spiaggia del Tono a Capo Vaticano. La spiaggia è davvero meravigliosa, una distesa dorata immensa ma purtroppo le onde erano molto alte e lunghe. Ci siamo sdraiati sulla striscia di spiaggia risparmiata dalla furia del mare e abbiamo trascorso il resto della giornata rilassandoci fino al tardo pomeriggio quando il mare si è ingrossato ancora raggiungendoci. Ormai la giornata era terminata per cui, ridendoci su, abbiamo raggiunto la macchina e siamo rientrati nel nostro appartamento.

Sesto giorno: Costa degli Aranci

Purtroppo anche oggi il mare è molto agitato per cui decidiamo di spostarci sulla costa ionica e raggiungiamo San Sostene Marina vicino a Soverato dove troviamo un’ampia spiaggia semi-deserta e un mare limpido e calmo. Finalmente possiamo tuffarci di nuovo e giocare con i nostri cani in tranquillità.

Settimo giorno: Tropea e Stromboli

Eccoci giunti al giorno che tanto attendevamo: l’escursione a Stromboli. La mattina raggiungiamo Tropea e lasciamo l’auto nei parcheggi gratuiti vicino al porto a 10 minuti a piedi dal centro. Raggiungiamo prima il Santuario Santa Maria dell’Isola con il suo terrazzo panoramico per ammirare uno degli scorci più fotografati della città e poi il centro cittadino perdendoci nei sui vicoletti. Raggiungiamo di corsa il porto ed eccoci sulla barca che ci porterà a Stromboli. Abbiamo scelto la compagnia di Tropea.biz che ci ha permesso di imbarcare i nostri due cani senza prezzi aggiuntivi. Raggiunta Stromboli dopo circa un’ora e mezza di navigazione abbiamo trascorso un paio d’ore sulla meravigliosa spiaggia di sabbia nera dell’isola. Verso le 19.00 ci siamo nuovamente imbarcati per ammirare il tramonto ma soprattutto l’eruzione del vulcano dalla Sciara del Fuoco: uno spettacolo della natura che difficilmente si può esprimere a parole. Nel tardo pomeriggio ci reimbarchiamo per il rientro a Tropea.

Ottavo giorno: Costa dei Monaci

Oggi decidiamo di trascorrere una giornata rilassante al mare, lontano dalla confusione. Per cui ci allontaniamo da Tropea verso nord e raggiungiamo la località di Briatico. Ci fermiamo in una spiaggetta tranquilla di sabbia grossa. La spiaggia è deserta soprattutto all’estremità sud, il mare calmo e l’acqua limpida. Stanchi per l’escursione del giorno precedente, decidiamo di fermarci comunque per trascorrere la giornata.

Nono giorno: Costa dei Monaci

Anche oggi ci spostiamo verso nord alla ricerca di una spiaggia isolata e per caso ci imbattiamo in una spiaggetta deliziosa a Sant’Irene poco prima di Briatico. Nel primo tratto si trova un lido privato, ma se si prosegue verso nord e si superano gli scogli si apre un’ampia baia deserta di sabbia bianca finissima e acqua cristallina. L’unica pecca è l’ingresso in acqua reso molto difficoltoso dalle grosse pietre facilmente risolvibile con le scarpette da scoglio.

Decimo giorno: Reggio Calabria, Scilla e Gioia Tauro

Decidiamo di dedicare la giornata alla visita di Reggio Calabria che raggiungiamo in poco meno di un’ora e mezza di viaggio. Lasciata l’auto gratuitamente vicino a Piazza Garibaldi ci dirigiamo subito verso la Chiesa degli Ottomani per ammirare il bellissimo mosaico ospitato al suo interno, ma purtroppo la troviamo chiusa. Così ammiriamo la vicina Cattedrale e ci incamminiamo verso il Museo Archeologico facendo prima tappa alla pasticceria SottoZero dove pranziamo con una gigantesca e buonissima brioche con gelato.

Entriamo gratis al Museo Archeologico Nazionale in quanto è la prima domenica del mese. Il Museo è molto ampio e all’interno si possono trovare reperti antichissimi oltre che i meravigliosi e famosissimi Bronzi di Riace. Terminata la visita percorriamo il famoso lungomare Falcomatà che tra le altre ospita tre gigantesche sculture umanoidi dell’artista Rabarama.

Raggiungiamo il Castello Aragonese che visitiamo ed infine ci rimettiamo in viaggio per raggiungere Scilla dove visitiamo lo splendido borgo di Chianalea con le sue abitazioni colorate a picco sul mare. Verso sera raggiungiamo Gioia Tauro per far visita a degli amici calabresi. Qui respiriamo la vera vita calabrese fatta di piccoli quartieri dove tutti si conoscono, di anziani seduti sull’uscio di casa a chiacchierare, di bambini che giocano a pallone sulle strade. Siamo andati a cenare in un ristorante sul mare dove abbiamo potuto assaggiare la stroncatura con nduja, una pasta tipica del posto. Devo ammettere che le porzioni erano decisamente abbondanti ma era tutto talmente buono che non è avanzato nulla. Dopo questa piacevolissima serata siamo rientrati a Caria: un incubo! Tra le stradine di campagna, la nebbia fittissima e i numerosissimi cinghiali. Ma con un pò di coraggio e fortuna siamo riusciti a rientrare.

Undicesimo giorno: Costa dei Monaci

Oggi decidiamo di dormire più a lungo e trascorriamo l’ultimo giorno in questo angolo di Calabria ritornando nella spiaggia che ci è piaciuta di più, a Sant’Irene. Dopo una giornata tranquilla e rilassante decidiamo di rientrare verso l’alloggio, ma ci attende una meravigliosa sorpresa. Proprio qui oggi è visibile il Tramonto di Ulisse. Uno spettacolo mozzafiato. Si tratta di un fenomeno visivo per cui in due giorni all’anno da diversi punti della costa calabrese è possibile vedere il sole tramontare esattamente nella bocca del vulcano Stromboli.

Dodicesimo giorno: Zungri e Pizzo Calabro

Purtroppo è arrivato il momento di lasciare Tropea e la sua meravigliosa costa per spostarci verso Isola di Capo Rizzuto, ma prima di arrivare la strada è molto lunga e ricca di meraviglie. La prima tappa della giornata la facciamo a Zungri, dove è possibile visitare l’insediamento rupestre degli Sbariati, un vero e proprio sito archeologico costituito da antiche case scavate nella roccia. Terminata la visita raggiungiamo la vicina Pizzo dove lasciamo l’auto in uno dei parcheggi gratuiti lungo la strada principale e ci incamminiamo verso la meravigliosa Piazza della Repubblica con la sua bellissima vista panoramica. Abbiamo deciso di fermaci a mangiare in un piccolo locale in piazza con un coppo di fritto misto di mare prima di raggiungere la famosissima Chiesa di Piedigrotta. Raggiungerla non è stato semplice comunque sia abbiamo raggiunto la spiaggia dove sorge la splendida chiesa. La leggenda narra di un evento miracoloso avvenuto nel 1600 quando durante una tempesta un gruppo di pescatori si rifugiò in una grotta naturale lungo la costa per cercare riparo. Durante la notte, fecero voto alla Madonna, chiedendo salvezza in cambio della costruzione di una cappella in suo onore. Dopo che la tempesta si placò e i pescatori si furono miracolosamente salvati, iniziarono ad onorare il loro voto e costruirono la piccola chiesa all’interno della grotta. Da allora gli artisti locali trasformarono la grotta in una vera e propria chiesa, scolpendo statue sacre e altari direttamente nella roccia.

All’uscita dalla chiesa facciamo ritorno nella piazza principale per visitare il Castello Aragonese dove fu imprigionato e giustiziato il re Gioacchino Murat. Prima di partire ci fermiamo al Bar Dante per assaporare il tartufo di Pizzo al pistacchio. Semplicemente divino! Raggiungiamo così, intorno all’ora di cena, Isola di Capo Rizzuto dove trascorriamo la notte.

Tredicesimo giorno: Santa Severina e Le Castella

Purtroppo oggi il cielo è molto nuvoloso e promette un temporale che fortunatamente non arriverà. Decidiamo di raggiungere il borgo di Santa Severina con il suo bellissimo castello normanno. Nel primo pomeriggio raggiungiamo Le Castella dove ci perdiamo tra le sue stradine ricche di negozietti e raggiungiamo il Castello Aragonese. Quest’ultimo è accessibile gratuitamente, ma per la maggior parte è interdetto alla visita per ristrutturazioni o aree pericolanti. Dopo una breve visita torniamo verso l’alloggio a Capo Rizzuto.

Quattordicesimo giorno: Costa dei Saraceni

Per quest’ultimo giorno di vacanza decidiamo di rilassarci e trascorriamo la giornata alla spiaggia dei Gigli. Si trova vicino ad un campeggio dove si lascia l’auto per 5 euro al giorno. Essendo a fine stagione il proprietario ci ha lasciato parcheggiare l’auto gratuitamente. La spiaggia è una distesa immensa di sabbia scura con un mare meraviglioso e cristallino. Un ottimo luogo per rilassarsi e trascorrere una giornata piacevole.

Quindicesimo giorno: Costa dei Cedri, Arcomagno e rientro

Eccoci giunti alla fine di questa splendida vacanza, ma come al solito decidiamo di rientrare durante le ore notturne per cui abbiamo davanti ancora un’altra meravigliosa giornata. Decidiamo di avvicinarci nuovamente alla costa tirrenica guadagnando circa tre ore di viaggio. Sostiamo a Cirella in una spiaggia deserta di ghiaietta fine dove ci riposiamo prima del viaggio. A metà pomeriggio siamo pronti per partire ma abbiamo ancora un’ultima tappa: la spiaggia dell’Arcomagno. Raggiungerla a piedi è molto faticoso ma fattibile, la prima parte del sentiero è una scalinata ripida che permette di raggiungere la cima della scogliera, da qui si inerpica un sentiero in terra battuta, immerso nella natura che in corca 10 minuti ci permette di raggiungere questa perla naturale, una spiaggia nascosta in un’insenatura e protetta da un’arco di roccia. Impossibile non restarne affascinati. E con queste bellissime immagini indelebili lasciamo la Calabria per rientrare a casa.

Conclusioni

Questo viaggio attraverso Basilicata e Calabria ci ha regalato un’esperienza ricca di emozioni, scoperte e imprevisti. Le dolci colline, le spiagge mozzafiato e i borghi antichi sono stati gli sfondi di una vacanza intensa e autentica. Dai paesaggi naturali ai tesori storici, ogni tappa ha portato con sé una nuova meraviglia da scoprire. Le visite a Matera, il Parco Nazionale della Sila e l’indimenticabile escursione a Stromboli sono state esperienze che hanno arricchito il viaggio. Infine la scoperta di fenomeni naturali straordinari, come il Tramonto di Ulisse, ci hanno regalato un finale indimenticabile a questa splendida vacanza.

Castelli in Calabria: eccone 6 da visitare in autunno davvero incredibili

Castelli in Calabria: eccone 6 da visitare in autunno davvero incredibili

Uno più bello e maestoso dell’altro! Ecco i castelli della Calabria che vale la pena visitare

Quando pensiamo alla Calabria, ci vengono subito in mente spiagge baciate dal sole, paesaggi collinari e una cucina ricca di sapori. Questa regione situata nel sud-ovest dell’Italia offre anche molto di più: in mezzo a paesaggi incantevoli e borghi pittoreschi, si ergono i diversi castelli della Calabria, testimoni di un passato ricco di epiche avventure, di nobiltà e storia. Ma quali sono i castelli della Calabria più belli che vale davvero la pena visitare in questo periodo autunnale, quando l’aria è fresca e frizzante? Scopriamoli insieme.

6 tra i più bei castelli della Calabria da non perdere

Terra aspra e fertile, di mare e di montagna, bellezze naturali, ma anche di strutture difensive che sono state costruite in risposta alle continue minacce delle invasioni: la Calabria, che possiede un tratto di costa così grande, ha costretto i regnanti delle varie epoche ad erigere molte fortezze a scopo militare e strategico, lungo le principali vie di comunicazione. Moltissime le possiamo ammirare ancora oggi e ben conservate.

Castello Aragonese, Le Castella (Capo Rizzuto)

Nel cuore della Calabria, sorge un castello affacciato sullo splendido Mar Ionio, il Castello Aragonese. Questa roccaforte, anche conosciuta come Le Castella, è situata su una piccola isola collegata alla terraferma da un istmo di sabbia. Il castello, costruito dagli Aragonesi nel XV secolo, è un esempio eccezionale di architettura militare. Ben conservate le imponenti mura e le torri che una volta proteggevano la struttura e salendo sulle torri è possibile godere di una vista panoramica mozzafiato sulla costa calabrese.

Il castello è inserito in un contesto ambientale di pregio naturalistico e si affaccia sulla bellissima spiaggia di Le Castella bagnata da e acque cristalline, perfette per il nuoto e gli sport acquatici.

Castello Ducale di Corigliano Calabro

Situato nella graziosa città di Corigliano Calabro, questo castello è un altro capolavoro di architettura medievale. Costruito dai Normanni nell’XI secolo e successivamente rimaneggiato, è un simbolo di potere e nobiltà.

Il mastio centrale del castello, con il suo ponte levatoio ben conservato, è un punto di partenza ideale per la tua esplorazione. Attraversando il ponte levatoio, si accede al cortile interno, circondato da arcate e mura antiche, perfetto per una passeggiata tranquilla e per scattare foto indimenticabili. Il piano più ricco è quello delle crociate con affreschi di antichi sovrani e cavalieri alle pareti, scene di drammatiche battaglie.

All’interno del castello c’è un museo che raccoglie oggetti e testimonianze storiche legate a Corigliano Calabro e che, quindi, offre un’opportunità per immergersi ulteriormente nella storia di questo luogo affascinante.

Castello Normanno Svevo di Cosenza

Cosenza, vanta uno dei castelli più iconici della regione, il Castello Svevo situato sulla sommità del colle Pancrazio, uno dei sette colli della città. Costruito dagli Svevi nel XIII secolo, è stato testimone di molte epoche e avvenimenti storici. Circondato da mura medievali, imponenti e ben conservate, permette di passare attraverso la storia di Cosenza e di ammirare la città da una prospettiva unica. Bellissimi e ben conservati gli interni. In particolare è suggestiva la Sala del Ricevimento che conserva caratteri gotici, così come la Sala delle Armi costruita da Federico II che si compone di sei sale. Da non perdere la Torre Ottagonale dal significato simbolico.

Il Castello Svevo è spesso sede di eventi culturali, tra cui concerti, mostre d’arte e rappresentazioni teatrali.

Castello di Altomonte

Altomonte è una pittoresca cittadina collinare in Calabria che custodisce la fortezza costruita dai Normanni nel XII secolo, un esempio impressionante di architettura medievale. All’interno del castello si trova un cortile interno, circondato da colonne e archi, uno spazio ideale per rilassarsi e ammirare l’architettura circostante. All’interno si trova la Sala delle Armi, una delle stanze più affascinanti dove sono esposte diverse armi antiche.

Salendo al punto più alto del castello è possibile godere di una vista panoramica delle montagne e delle campagne circostanti. La foto perfetta per il tuo album di viaggio.

Castello di Santa Severina

Situato nella cittadina omonima, è un altro gioiello dell’architettura medievale. Questa fortezza, costruita nel IX secolo, è nota per la sua imponenza e per la sua posizione privilegiata su una collina. La Torre Normanna è uno dei punti salienti del castello e offre una vista mozzafiato sulla città di Santa Severina e sulle valli circostanti.

Castello Normanno di Amendolara

Situato nel pittoresco borgo di Amendolara, è un altro esempio dell’eredità medievale della Calabria. Questa roccaforte, costruita dai Normanni nel X secolo, sorge su una collina con vista sul Mar Ionio ed è circondata da mura fortificate, una delle quali è stata convertita in un belvedere. Da qui si gode di una vista spettacolare sulla costa e sul mare. Dell’antica struttura restano anche il ponte di accesso in muratura, il fossato, la torre poligonale e il colonnato aragonese.

I Giganti della Sila si tingono di meraviglia: è esploso il foliage

I Giganti della Sila si tingono di meraviglia: è esploso il foliage

Un’immersione tra i Giganti della Sila nei colori caldi dell’autunno, dove le foreste si accendono di sfumature intense che regalano un paesaggio di rara bellezza

L’Italia, con la sua straordinaria varietà di paesaggi, offre uno scenario perfetto per tutti gli amanti del foliage, il fenomeno naturale che trasforma le foglie degli alberi in un teatro di colori intensi, creando un’atmosfera davvero suggestiva e coinvolgente.

Oggi, il nostro viaggio ci porta nel cuore della Calabria, alla scoperta di una delle sue attrazioni più affascinanti: la Riserva dei Giganti della Sila. Questo prezioso angolo di biodiversità è celebre per la presenza di conifere millenarie, alcune delle quali superano persino i 40 metri di altezza, uno sfondo incantevole, pronto a emozionarci e lasciarci a bocca aperta.

Durante l’autunno, infatti, il parco si trasforma in un panorama da cartolina, un’esperienza imperdibile che solo questa stagione può offrire.

I colori autunnali della Sila: uno spettacolo da non perdere

La Riserva Naturale dei Giganti della Sila, situata in provincia di Cosenza, è un luogo di grande valore ecologico e paesaggistico. Conosciuta anche come Riserva Naturale del Fallistro, è un’area protetta istituita nel 1987 con l’importante scopo di preservare la biodiversità dell’ecosistema silano.

Qui si trovano più di 60 esemplari di pino laricio e acero montano, che si ergono maestosi con tronchi imponenti che possono raggiungere anche i 2 metri di larghezza. Questi alberi millenari raccontano la storia della nostra Terra e ci ricordano l’importanza vitale di proteggere e preservare i nostri ecosistemi.

Ammirare il foliage in questi boschi è più di un semplice viaggio, è un’esperienza sensoriale che incanta e coinvolge. In particolare, le date del 22 e 29 ottobre e del 5, 12 e 19 novembre 2023 segnano l’occasione per partecipare a emozionanti escursioni guidate, organizzate dal Fondo Ambiente Italiano (FAI), per permettere ai visitatori di ammirare la bellezza del luogo in questa stagione.

Le sfumature mutevoli delle foglie contribuiscono a creare un’atmosfera magica. Il tepore dei faggi e degli aceri di montagna, la luminosità dei pioppi e il profumo intenso e rigenerante del sottobosco sono gli elementi che compongono una scenografia naturale, tra le più belle del nostro Paese. Per maggiori informazioni sui costi e gli orari, vi suggeriamo di consultare il sito ufficiale.

Emozionanti avventure nella natura selvaggia

Oltre alle escursioni guidate, i Giganti della Sila offrono molti modi per lasciarsi scoprire. Gli appassionati di trekking, ad esempio, potranno esplorare i numerosi sentieri ben segnalati, mentre gli amanti della bicicletta potranno esplorare i percorsi cicloturistici che offrono panorami perfetti per scattare foto indimenticabili. Al contempo, per un’esperienza più immersiva, è possibile partecipare a entusiasmanti escursioni a cavallo, un modo diverso per scoprire le meraviglie di questi luoghi.

Inoltre, le attività all’aperto e l’esplorazione della natura sono indubbiamente arricchite dalla scoperta della gastronomia locale. I piatti tipici della zona sono un vero tripudio di sapori autentici, con un tocco leggermente piccante che li rende davvero unici. Gustare queste specialità non solo delizierà il palato, ma permetterà anche di tuffarsi nella cultura e nelle tradizioni del luogo.

Quindi, non ci resta che pianificare il prossimo viaggio per scoprire e assaporare tutte queste meraviglie.

Autunno in Calabria: scopri le meraviglie del mare e della natura

Autunno in Calabria: scopri le meraviglie del mare e della natura

La Calabria è una regione che offre molto più che sole e spiagge. Anche in autunno in Calabria, infatti, si possono scoprire i suoi tesori naturali, culturali e gastronomici, godendo di un clima mite e di una maggiore tranquillità.

Se siete alla ricerca di una meta per le vostre vacanze autunnali, ecco 5 motivi per scegliere il mare in Calabria:

  1.  Il mare è ancora caldo e cristallino. La Calabria è bagnata da due mari, il Tirreno e lo Ionio, che mantengono una temperatura gradevole anche nei mesi autunnali. Potrete fare il bagno in acque limpide e trasparenti, ammirando i fondali ricchi di vita marina e le spiagge di sabbia bianca o di ciottoli. Tra le località più belle da visitare ci sono Praia a Mare, San Nicola Arcella, Tropea, Capo Vaticano e Scilla sul Tirreno, e Cirò Marina, Capo Rizzuto, Siderno e Bova Marina sullo Ionio.
  2.  Il paesaggio si tinge di colori. L’autunno è la stagione ideale per ammirare il foliage, ovvero il cambiamento di colore delle foglie degli alberi. La Calabria offre numerosi parchi e riserve naturali dove potrete passeggiare tra boschi di faggi, abeti, castagni e querce, che assumono sfumature che vanno dal giallo al rosso al marrone. Tra le aree protette da non perdere ci sono il Parco Nazionale della Sila, il Parco delle Serre e il Parco Nazionale dell’Aspromonte.
  3.  La cultura è viva e ricca. La Calabria ha una storia antica e affascinante, che ha lasciato testimonianze di diverse civiltà e culture. Potrete visitare siti archeologici di epoca greca, romana e bizantina, come la Sibaritide, Locri Epizefiri e Stilo, oppure borghi medievali e rinascimentali, come Gerace, Morano Calabro e Altomonte. Non mancano le testimonianze artistiche e architettoniche di varie epoche, come le chiese romaniche, le cattedrali gotiche, i castelli normanni e le ville barocche.
  4. La gastronomia è varia e genuina. La Calabria è una regione che vanta una cucina ricca e saporita, basata su prodotti locali di qualità. Potrete assaggiare i salumi e i formaggi tipici, come la soppressata, il capocollo, la provola e il pecorino crotonese, oppure i piatti a base di pesce fresco, come il baccalà alla cosentina, le alici ripiene e il pesce spada alla ghiotta. Non mancano le specialità a base di verdure, come la parmigiana di melanzane, i peperoni ripieni e i fichi d’India. E per concludere in dolcezza, potrete gustare i dolci tradizionali, come i mostaccioli, i torroncini e i chinuliddhri.
  5. Il turismo è sostenibile ed economico. La Calabria è una regione che ha saputo valorizzare il suo patrimonio naturale e culturale senza snaturarlo. Potrete soggiornare in strutture ricettive ecocompatibili, come agriturismi, bed and breakfast e case vacanze, che offrono comfort e ospitalità a prezzi accessibili. Potrete inoltre spostarvi facilmente tra le varie località grazie ai mezzi pubblici o alle piste ciclabili, rispettando l’ambiente e scoprendo angoli nascosti.

Come avete visto, l’autunno in Calabria è una scelta perfetta per chi vuole vivere una vacanza all’insegna della natura, della cultura e del gusto. Non vi resta che prenotare il vostro viaggio e partire alla scoperta di questa splendida regione!

 

Alla scoperta del Sentiero del Brigante: trekking tra le meraviglie della Calabria

Alla scoperta del Sentiero del Brigante: trekking tra le meraviglie della Calabria

Il Sentiero del Brigante è un’esperienza unica per gli amanti del trekking e della natura. Si tratta di un percorso di 140 km che attraversa il Parco Nazionale dell’Aspromonte e le Serre Calabresi, seguendo le tracce dei briganti che hanno segnato la storia di questa terra; Il sentiero offre paesaggi mozzafiato, tra boschi, torrenti, cascate, montagne e borghi antichi, dove si possono scoprire la biodiversità di questo territorio ma anche le tradizioni ed i sapori della Calabria.

Sviluppandosi all’interno di due aree protette, il Parco nazionale dell’Aspromonte ed il Parco naturale delle Serre, rappresenta un’importante risorsa per il turismo e quindi per lo sviluppo del territorio ed è presente nell’Atlante Nazionale dei Cammini del MIBACT. Il nome nasce dal fatto che fu una strada percorsa in passato da numerosi briganti tra cui: Nino MartinoGiuseppe Musolino, la banda Mittica.

In questo articolo vi raccontiamo tutto quello che c’è da sapere per organizzare il vostro viaggio.

Come arrivare al Sentiero del Brigante

Il Sentiero del Brigante parte dalla località sciistica di Gambarie frazione di Santo Stefano in Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Per raggiungere Gambarie si può prendere l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e uscire a Reggio Sud, seguendo le indicazioni per Gambarie. In alternativa, si può arrivare in treno alla stazione di Reggio Calabria Centrale e da lì prendere un autobus o un taxi per Gambarie. Il Sentiero del Brigante termina a Serra San Bruno oppure a Bivongi-Stilo, nelle Serre Calabresi. Per tornare a Reggio Calabria si può prendere un autobus o un taxi fino a Vibo Valentia e da lì un treno o un’autostrada.

Le tappe del Sentiero del Brigante

Il Sentiero del Brigante è suddiviso in 9 tappe, per un totale di circa 120 km. Ogni tappa ha una lunghezza variabile tra i 10 e i 20 km e una difficoltà escursionistica medio-alta. Si consiglia di percorrere il sentiero in primavera o in autunno, evitando i mesi più caldi e quelli più freddi. Ecco le tappe del Sentiero del Brigante:

  • Prima tappa: Gambarie – Piani di Carmelia. Lunghezza: 16 km. Dislivello: +600 m / -800 m. Durata: 6 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte da Gambarie e si sale fino al Monte Scirocco, da dove si gode una splendida vista sullo Stretto di Messina e sull’Etna. Si prosegue poi verso i Piani di Carmelia, una vasta area pianeggiante ricca di sorgenti e pascoli.
  • Seconda tappa: Piani di Carmelia – Zervò. Lunghezza: 14 km. Dislivello: +400 m / -600 m. Durata: 5 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si lasciano i Piani di Carmelia e si scende verso il torrente Amendolea, dove si trova il ponte dei Saraceni, un antico ponte in pietra di origine medievale. Si risale poi verso Zervò, una frazione di San Luca famosa per essere stata il quartier generale dei briganti guidati da Giuseppe Musolino.
  • Terza tappa: Zervò – Passo del Mercante. Lunghezza: 18 km. Dislivello: +900 m / -700 m. Durata: 7 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte da Zervò e si sale verso il Monte Cucco, il punto più alto dell’Aspromonte con i suoi 1956 metri. Da qui si può ammirare un panorama a 360 gradi sulle montagne circostanti e sul mare. Si scende poi verso il Passo del Mercante, un valico che collegava la Calabria con la Sicilia.
  • Quarta tappa: Passo del Mercante – Passo della Limina. Lunghezza: 15 km. Dislivello: +500 m / -800 m. Durata: 6 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si lascia il Passo del Mercante e si entra nel territorio delle Serre Calabresi, una catena montuosa che separa la costa tirrenica da quella ionica. Si passa per il borgo di Gerace, uno dei più belli d’Italia, dove si possono visitare la cattedrale normanna, il castello e il museo archeologico. Si arriva poi al Passo della Limina, un altro valico storico.
  • Quinta tappa: Passo della Limina – Croce Ferrata. Lunghezza: 12 km. Dislivello: +400 m / -600 m. Durata: 5 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte dal Passo della Limina e si scende verso il lago Angitola, un bacino artificiale che ospita una ricca fauna acquatica e avicola. Si prosegue poi verso Croce Ferrata, una località dove si trova una grande croce in ferro che segna il confine tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro.
  • Sesta tappa: Croce Ferrata – Serra San Bruno. Lunghezza: 14 km. Dislivello: +600 m / -500 m. Durata: 6 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si lascia Croce Ferrata e si sale verso il Monte Pecoraro, da dove si può godere di una vista spettacolare sulle Serre e sul golfo di Sant’Eufemia. Si scende poi verso Serra San Bruno, una cittadina nota per il suo santuario dedicato a San Bruno, fondatore dell’ordine dei Certosini.
  • Settima tappa: Serra San Bruno – Bivongi. Lunghezza: 18 km. Dislivello: +700 m / -900 m. Durata: 7 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte da Serra San Bruno e si attraversa la foresta di Santa Maria del Bosco, dove si possono ammirare le cascate del Marmarico, le più alte della Calabria con i loro 114 metri. Si arriva poi a Bivongi, un paese che conserva testimonianze di varie culture, come la chiesa bizantina di San Giovanni Theristis, la sinagoga ebraica e il monastero ortodosso di San Giovanni Battista.
  • Ottava tappa: Bivongi – Stilo. Lunghezza: 10 km. Dislivello: +300 m / -400 m. Durata: 4 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si lascia Bivongi e si segue il corso del fiume Stilaro, che ha dato il nome alla valle e al paese di Stilo. Qui si può visitare la Cattolica, una chiesa in stile bizantino risalente al X secolo, considerata uno dei capolavori dell’arte calabrese.
  • Nona tappa: Stilo – Monasterace. Lunghezza: 13 km. Dislivello: +200 m / -400 m. Durata: 5 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte da Stilo e si scende verso il mare Ionio, passando per il borgo di Pazzano, dove si può ammirare il santuario rupestre di Santa Maria della Stella, scavato nella roccia. Si arriva infine a Monasterace, una località balneare che ospita i resti dell’antica città greca di Caulonia.

    Dove dormire e cosa mangiare

    Lungo il percorso si possono trovare diverse strutture ricettive, come agriturismi, bed and breakfast, rifugi e ostelli ma anche case private che accolgono i viandanti. Si consiglia di prenotare in anticipo soprattutto nei periodi di maggiore affluenza così da poter affrontare il cammino serenamente ed in maniera organizzata . Per quanto riguarda il cibo, si può gustare la cucina tipica calabrese, basata su prodotti locali come formaggi, salumi, pane, pasta, verdure, carne e pesce. Tra i piatti più famosi ci sono la ‘nduja, un salume piccante da spalmare sul pane, i maccheroni al ferro una pasta fatta a mano con un ferretto, grigliate di carne bianca e rossa, funghi dell’Aspromonte e la pitta ‘mpigliata, un dolce ripieno di frutta secca e miele ma questi sono solo alcuni esempi delle innumerevoli leccornie di questa splendida terra.

    Perché scegliere il Sentiero del Brigante

    Il Sentiero del Brigante è un’opportunità per chi vuole vivere un’avventura indimenticabile, immerso nella natura e nella storia di una terra affascinante e misteriosa. Percorrendo il sentiero, si possono scoprire le bellezze paesaggistiche, artistiche e culturali della Calabria, tra montagne, boschi, cascate, laghi, borghi e monumenti ma ci si immerge anche in una magnifica esperienza sensoriale.

    Si possono anche incontrare le persone del luogo che custodiscono le tradizioni ed i sapori di una cucina genuina e variegata e rappresentano i custodi di una cultura antica che si tramanda da secoli.

    Fare trekking sul Sentiero del Brigante è anche una sfida personale, che richiede preparazione fisica, attrezzatura adeguata e spirito di adattamento. Si tratta di un’esperienza che mette alla prova le proprie capacità e che regala emozioni forti e sensazioni uniche.