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Cosa vedere al Parco della Sila: laghi, sentieri, borghi

Cosa vedere al Parco della Sila: laghi, sentieri, borghi

Il Parco Nazionale della Sila è immenso e vanta paesaggi spettacolari: ecco quali sono le cose principali da vedere.

Il Parco Nazionale della Sila è una delle aree protette più affascinanti d’Italia. Ma dove si trova? Situato nel cuore della Calabria, si estende su oltre 73.000 ettari di terreno attraversando le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone. Questa vasta area è caratterizzata da una straordinaria diversità di paesaggi, che spaziano dalle montagne imponenti ai laghi, dalle foreste fitte ai prati fioriti. Il parco è diviso in tre parti principali: la Sila Grande, la Sila Piccola e la Sila Greca.

Ognuna di queste aree ha le sue peculiarità, offrendo un’esperienza unica per i visitatori. La Sila Grande è famosa per le sue cime imponenti e le sue foreste di pino, mentre la Sila Piccola è ricca di laghi e ruscelli. La Sila Greca, infine, è caratterizzata da un paesaggio più aspro e roccioso, con una ricca biodiversità di flora e fauna. Ecco, allora, cosa vedere al Parco Nazionale della Sila.

Cosa vedere in Sila in estate

L’estate è probabilmente una delle migliori stagioni per visitare il parco. Le giornate calde e la scarsità delle piogge, rendono molto più agevole esplorare i tesori all’aperto. Potresti poi considerare anche di visitare la Sila in tarda primavera o in autunno, quando il clima permette ancora escursioni all’aria aperta. Fra le cose da vedere, è bene ricordare:

  • Lago Ampollino, il più grande lago artificiale della Calabria. Qui, potrai dedicarti a diverse attività come il canottaggio, la pesca o semplicemente goderti la vista mozzafiato dal lido.
  • Museo della Biodiversità Mediterranea, dove potrai approfondire la tua conoscenza della flora e fauna del parco. Il museo ospita diverse mostre interattive che rendono l’apprendimento un’esperienza divertente e coinvolgente.
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie, un gioiello architettonico del XVI secolo. Situata nel cuore del parco, questa chiesa è un perfetto esempio di come l’uomo e la natura possono coesistere in armonia.
  • Cascate della Sila, nella Sila Piccola si trovano tre cascate: del Lupo, dei Lamponi e dei Faggi. Si possono raggiungere tramite un apposito sentiero segnalato.
  • I Giganti della Sila: si tratta di un bosco secolare con alberi ultracentenari alti fino a 45 metri. Ad oggi il bosco è visitabile, bisogna acquistare un biglietto dal prezzo variabile (3-6 euro). Vista la loro maestosità e la relativa facilità di accesso, questo bosco è sicuramente tra le cose da fare in Sila con bambini.

Infine, per i più avventurosi, il parco offre una vasta rete di sentieri escursionistici. Dal sentiero delle Farfalle al sentiero del Lupo, c’è un percorso per ogni tipo di escursionista. Questi sentieri ti porteranno attraverso boschi lussureggianti, lungo fiumi scintillanti e fino a vette mozzafiato, offrendoti una vista indimenticabile del parco.

I borghi più belli della Sila

Il Parco Nazionale della Sila è un luogo ricco di bellezze naturali e luoghi affascinanti da visitare. Tra questi, alcuni si distinguono per la loro unicità e il loro fascino indiscutibile.

Un luogo che merita sicuramente una visita è Camigliatello Silano, una località montana famosa per le sue piste da sci in inverno e per le sue bellissime passeggiate estive. Qui, potrai godere di panorami mozzafiato e respirare l’aria pura delle montagne.

Non puoi perderti una visita a San Giovanni in Fiore, un comune ricco di storia e cultura. Qui potrai visitare l’Abbazia Florense, un importante monumento di epoca medievale.

Infine, ti consigliamo di visitare Lorica, un altro gioiello del Parco Nazionale della Sila. Questa località è famosa per il suo lago, dove è possibile praticare sport acquatici come canoa e vela, e per le sue piste da sci.

Passeggiate e sentieri nel Parco Nazionale della Sila

Il Parco Nazionale della Sila è un vero paradiso per gli appassionati di passeggiate e trekking. I suoi sentieri ben segnati e curati offrono un’ampia gamma di percorsi, adatti a tutti i livelli di esperienza. Dalle passeggiate rilassanti ai trekking più impegnativi, c’è qualcosa per tutti.

Uno dei sentieri più popolari è quello che porta al Lago Cecita, un lago artificiale circondato da una lussureggiante foresta di pini. Questa passeggiata offre un panorama mozzafiato e la possibilità di avvistare la ricca fauna del parco. Un altro percorso da non perdere è il sentiero che porta al Cupone, tra i punti più alti della Sila, da dove si può godere di una vista panoramica sulla catena montuosa.

Per chi cerca un’esperienza più avventurosa, il parco offre anche diversi percorsi di trekking più impegnativi, come il sentiero che porta al Monte Botte Donato, il punto più alto della Sila. Questo percorso è un po’ più difficile, ma la vista dalla cima vale sicuramente la fatica.

Cosa vedere in Sila Piccola

La Sila Piccola è una delle tre parti in cui è suddiviso il Parco Nazionale della Sila. Questa zona, situata nella parte nord-occidentale del parco, è famosa per le sue spettacolari bellezze naturali e per i suoi affascinanti siti storici.

Uno dei luoghi più suggestivi da visitare in Sila Piccola è senza dubbio il Lago Ariamacina. Questo splendido lago, circondato da flora e fauna, è il luogo ideale per una passeggiata rilassante o per un picnic all’aperto. Non mancano, inoltre, i sentieri per escursioni e le piste ciclabili che permettono di esplorare la zona in modo attivo e divertente.

Alla scoperta della cascata del Piciaro: un paradiso di acqua e verde nella Sila Piccola

Alla scoperta della cascata del Piciaro: un paradiso di acqua e verde nella Sila Piccola

Se siete alla ricerca di un luogo incantevole dove immergervi nella natura e ammirare uno spettacolo d’acqua e di verde, non potete perdervi la cascata del Piciaro, situata nella valle del Tacina, nel cuore della Sila Piccola.

La cascata del Piciaro è una delle più alte e suggestive della Sila, con i suoi quattro salti che si susseguono per un dislivello di circa 100 metri. Il suo nome deriva dall’antica attività di estrazione della pece dai pini larici che crescono rigogliosi nella zona.

Il Percorso della Cascata del Piciaro

Per raggiungere la cascata, si può partire da Villaggio Mancuso, uno dei centri turistici più importanti della Sila Piccola, costruito negli anni ’30 e caratterizzato dal Grande Albergo delle Fate, oggi abbandonato. Da qui si segue una strada sterrata che attraversa un bosco di pino laricio e si arriva al bivio della cascata.

Si imbocca un sentiero in discesa che si snoda tra lecci, querce e aceri, fino a raggiungere un balcone panoramico che affaccia sul vallone di Circhio e su uno dei salti della cascata. Da qui si può scendere ancora seguendo uno stretto sentierino roccioso che richiede un po’ di attenzione e l’aiuto di una corda, fino a raggiungere il secondo salto, con una grande pozza incastonata tra le rocce.

Qui si può ammirare la bellezza della cascata, che scorre tra pareti rocciose coperte di edera, muschio e capelvenere, creando un’atmosfera magica e rilassante². Si può anche fare il bagno nell’acqua fresca e cristallina, oppure fare un picnic all’ombra degli alberi.

La cascata del Piciaro è un luogo da scoprire e da rispettare, un gioiello nascosto nella Sila Piccola che vi regalerà emozioni indimenticabili. Se volete visitarla, vi consigliamo di farlo in primavera o in estate, quando il flusso d’acqua è più abbondante e il clima più mite.

Se siete appassionati di natura e di escursionismo, non perdetevi questa meraviglia della Sila Piccola!

Calabria coast to coast, il cammino sorprendente dallo Ionio al Tirreno

Calabria coast to coast, il cammino sorprendente dallo Ionio al Tirreno

Un meraviglioso cammino che unisce la cittadina di Soverato a quella di Pizzo mediante un percorso di oltre 50 chilometri: è la Calabria coast to coast!
La regione è stata inserita dal celebre magazine Time tra le migliori 50 destinazioni a livello mondiale, “The World’s Greatest Places of 2022”, proprio grazie a questo itinerario.
Dalla stupenda Costa degli aranci, lungo il Mar Ionio, la fitta rete di sentieri si snoda sino alla Costa degli Dei, sul versante del Tirreno. Lontano dai soliti tracciati turistici, il viaggiatore percorre, passo dopo passo, una terra dalla cultura millenaria alla scoperta di luoghi stupendi.
Per chi ama il trekking e il turismo lento attraversare la Calabria da parte a parte (dalla costa ionica a quella tirrenica) sarà un’esperienza unica e indimenticabile.

Scheda Tecnica

  • Punto di partenza: Soverato (CZ)
  • Punto d’arrivo: Pizzo (VV)
  • Lunghezza: 55 km
  • Dislivello: +2280 -2276 mt
  • Tempo di percorrenza: 3 giorni
  • Difficoltà: media
  • l progetto: trekking tra sentieri e borghi meravigliosi

  • Sono esattamente 55 i chilometri del percorso che unisce la costa ionica a quella tirrenica in un favoloso mix di paesaggi che vanno dal mare alla montagna, da spiagge mozzafiato a piccoli borghi, in uno straordinario contesto storico e naturale.
    Come è nato il progetto? Inaugurato nel 2020, il cammino, noto anche come “Kalabria coast to coast”, è stato creato dall’Associazione Kalabria Trekking, che spinta dall’amore per la propria terra, ha cercato di concretizzare in un qualcosa di fruibile a tutti. L’obiettivo è quello di far conoscere la vera anima della Calabria attraverso scenari da cartolina tra spiagge, paesini, uliveti e pascoli di montagna.
    Calabria coast to coast non è solo un itinerario da percorrere, ma anche un cammino da vivere, che vi permetterà di scoprire una cultura profonda e radicata, quella calabrese, che saprà emergere in tutte le sue tappe. È proprio grazie all’incontro con questi luoghi che il turista si trasforma in un viaggiatore emozionale!
  • Calabria coast to coast: le tappe del cammino

  • Il cammino Calabria coast to coast è suddiviso in 3 tappe, percorribili in circa 3 giorni.
    Partendo da Soverato, un ridente borgo sulla costa ionica, famosa per le sue spiagge e la cucina tradizionale, passando per Petrizzi e Monterosso Calabro, arriverete nella città del tartufo, il gustosissimo gelato di Pizzo.
    Il percorso è ben segnalato e si snoda tra sentieri, strade secondarie o sterrate. L’escursionista riceve, prima di incamminarsi, il “passaporto del viaggiatore”. Ciò permette di avere accesso e assistenza durante il tragitto e di collezionare i vari timbri, tra i paesi e le strutture ricettive in cui si sosta.
    Percorrere questo cammino significa andare alla scoperta di una Calabria selvaggia e rustica, adatta a chi vuole praticare il turismo sostenibile.
    Vediamo insieme le tappe dell’itinerario e tuffiamoci in questa splendida regione!

    Da Soverato a Pizzo: il percorso che unisce i due mari

    Soverato, la piccola cittadina ionica nota per le sue bianche spiagge, è la tappa iniziale del Calabria coast to coast. Dalla famosa insegna sul lungomare Europa, che reca il nome del paese, passando tra i torrenti Beltrame e Grifo, il tragitto si snoda sino alla cima de La Rosa. Da qui si può ammirare l’intero Golfo di Squillace. Siamo nel territorio delle Preserre Calabresi. Non perdete la stele di Sant’Antonio da Padova, prima di giungere a Petrizzi e terminare i vostri 13 chilometri.
    La seconda tappa è la più lunga, sono quasi 24 i chilometri da percorrere da Petrizzi a Monterosso Calabro. Dalla centrale Piazza Regina Elena l’itinerario passa vicino a un antico ponte di pietra, dove è locata la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza. Tra sentieri e campi di grano si giungerà prima a San Vito sullo Ionio e poi al Lago Acero. Attraversando la foresta di faggi, si arriva al dislivello più alto del cammino, il Monte Coppari. Tra viste mozzafiato sul Lago Angitola e il Tirreno, percorrerete la discesa che vi condurrà Monterosso Calabro.

  • La terza tappa, lunga circa 19 chilometri, si snoda in un percorso iniziale tra gli ulivi e il Lago Angitola. Totalmente immersi nella natura e nella sua incantevole oasi protetta, giungerete poi a Rocca Angitola, un’antica costruzione normanna da cui ammirare le Serre Calabresi.
    Se siete fortunati camminando verso Pizzo, potrete godere della vista sulla Costa degli Dei.
    Arrivare al Castello di Murat, significa essere giunti alla destinazione finale. Il castello è famoso perché qui, nel 1815, venne fucilato il cognato di Napoleone. Pizzo Calabro è l’ultima tappa di questo meraviglioso percorso. Qui il passaporto del viaggiatore si completa con l’ultimo timbro che attesta di aver compiuto tutto il cammino Calabria coast to coast!

Sentiero Calabria: tutta la regione in un solo cammino

Sentiero Calabria: tutta la regione in un solo cammino

Nasce il Sentiero Calabria, un cammino di 654 km che percorre tutta la dorsale della Regione, e si candida ad essere “the next big thing” in termini di riscoperta dell’ecoturismo lento. Per la prima volta, un cammino unisce i Parchi Nazionali dell’Aspromonte, della Sila e del Pollino ed il Parco Regionale delle Serre in un’unica avventura da vivere a passo d’uomo, in 34 tappe ben strutturate. Una proposta che si aggiunge ai percorsi più importanti, presentata ufficialmente di recente a Verona, nell’ambito del World Tourism Event e realizzato dalla Regione Calabria con Enti dei quattro Parchi Nazionali.  Il Sentiero, completato nel 50esimo anniversario della Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale Unesco, ha ispirato anche un omonimo documentario, “Sentiero Calabria”, prodotto da Doc Creativity, diretto dal regista reggino Antonio Melasi, e proiettato in anteprima durante la conferenza.

Sentiero Calabria, un percorso in cui viaggiare nello spazio e nel tempo

L’iniziativa rende merito a una regione che viene sempre più valorizzata sul piano turistico: la Calabria è stata “scoperta” anche oltreoceano, essendo l’unica meta italiana citata dal Time nella sua prestigiosa guida “The World’s Greatest Places Of 2022”, come destinazione ambita per gli appassionati di percorsi storici e naturalistici.

In nessun’altro luogo d’Italia si passa attraverso panorami tanto diversi: è come fare il giro del mondo e al tempo stesso viaggiare nel tempo. Un giorno si passeggia tra monoliti e “meteore” come quelle della Grecia e della Cappadocia, tra monasteri scavati nella roccia, e un altro si cammina tra gigantesche felci preistoriche e montagne aspre e selvagge che ricordano la Scozia. Si attraversa l’altopiano più esteso d’Europa, ci si inoltra nei canyon scavati dai torrenti come negli Usa, si sente il profumo della macchia mediterranea e si incontrano daini e pavoni in libertà. Si scopre una civiltà antichissima, passando dagli insediamenti neolitici agli edifici con influenze bizantine, si scopre la religiosità popolare nei santuari e ci si ferma nelle masserie per gustare i prodotti locali. Ovunque si viene accolti dall’ospitalità dei calabresi, che portano in tavola formaggi di montagna, selvaggina, pasta tradizionale, vini del territorio.

Diario di viaggio del Sentiero Calabria: 4 aree naturalistiche uniche

Il Sentiero Calabria è come un’arteria che percorre la regione in senso longitudinale. Il punto di partenza è il tratto calabrese del Sentiero Italia, a cui si aggiungono percorsi e piste interne: collega l’intero territorio regionale in 34 tappe strutturate in modo da valorizzare borghi, mete e servizi di accoglienza.

L’Aspromonte

Si parte dalla punta estrema della regione per attraversare l’Aspromonte, che si erge come un’isola tra lo Ionio e il Tirreno. Se il versante ionico appare aspro e selvaggio, quello tirrenico è un verdeggiante susseguirsi di piane, valli, forre e cascate. Alle sue falde sorge la Valle delle Grandi Pietre, monumenti naturali in arenaria, modellate dal clima. Dal punto di vista naturalistico si tratta di una terra antichissima, con gigantesche felci preistoriche e picchi sorvolati da aquile reali. Molto tipici sono i “monoliti” dalle forme suggestive e gli insediamenti rupestri che possono ricordare le Meteore della Cappadocia. L’Aspromonte custodisce monasteri, forti, masserie, insediamenti agricoli. Particolarmente affascinante e leggendario è il Santuario di Polsi, meta di migliaia di pellegrini ogni anno.

Le Serre

Posizionate tra l’Aspromonte e la Sila, le Serre sono un gruppo montuoso ricco di paesaggi unici, con un ampio altipiano che digrada verso il Mar Ionio e vari tratti pianeggianti nella parte centrale. Abbonda di corsi d’acqua e sorgenti, che formano torrenti impetuosi, gole strette e cascate, come quella del Marmarico, con 90 metri di dislivello. Molto particolare l’area dei monti Mammicomito e Consolino, sede di antiche miniere. Nelle foreste, tra alberi monumentali si aggirano mufloni, daini, caprioli, istrici, rapaci notturni, ma anche pavoni selvatici. All’interno dell’area protetta troviamo anche la secolare Abbazia dei Monaci Certosini di Serra San Bruno, ancora in attività, aree archeologiche come le ferriere Borboniche di Mongiana. Nel parco vivono e lavorano gli ultimi carbonai d’Italia, eredi di una tradizione quasi scomparsa.

La Sila

Ci troviamo nel più grande altopiano d’Europa, nel cuore della Calabria: 1.700 chilometri quadrati, un’altitudine media di 1300 metri. Coperta di alberi, soprannominata da sempre “Gran Bosco d’Italia”, la Sila è stata sfruttata per millenni per il legname. È la mitica dimora di Silvano, dio della foresta, a cui si consacrava la pece estratta dagli alberi locali usata per incatramare le navi che solcavano il Mediterraneo nell’antichità. Abitata dal neolitico, la Sila è stata un crocevia di popoli, e conserva traccia di una cultura sedimentata nei millenni. In epoca bizantina ha accolto molti monaci basiliani, che hanno lasciato molte testimonianze, come Santa Maria del Patire, vicino Rossano, e successivamente è stata abitata da Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Borboni. Tutte influenze che si ritrovano nella cultura locale.

Il Pollino

Situato al confine tra Calabria e Lucania, il Pollino è costituito da vari massicci, e si caratterizza per il susseguirsi estremamente vario di pianori, strapiombi di rocce, massi erratici, grotte e gole. Il territorio del Parco mostra una notevole complessità geologica, e dal 2015 fa parte della rete Europea e Mondiale dei Geoparchi come Geoparco Globale UNESCO. Anche dal punto di vista della flora e della fauna il Pollino è un’area unica nel Mediterraneo. Qui si trova un sito preistorico tra i più importanti d’Europa, la Grotta del Romito: su una parete si trova l’incisione di un antico bovino, il bos primigenius, testimonianza eccezionale dell’arte rupestre. Il passato riemerge anche a Laino Borgo, dove sono stati trovati importanti resti di necropoli.

Il progetto del Sentiero Calabria

Il Sentiero Calabria è stato realizzato dalla Regione Calabria con gli Enti dei Parchi Nazionali del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte, insieme al Parco Naturale Regionale delle Serre. Questa proposta è sostenuta dai fondi del Programma Operativo della Regione e punta alla promozione di un turismo ecosostenibile, compatibile con il territorio e accessibile a tutti. Questo cammino rappresenta, idealmente, la prima tappa di un progetto ancora più ambizioso, che punta a identificare tutti i percorsi calabresi, anche minori, per unirli in una mappa sentieristica che raggiungerebbe i 1.600 km di sviluppo, da percorrere rigorosamente a piedi.

Viaggio nella Valle del Lao: la meraviglia nascosta dell’entroterra calabrese

Viaggio nella Valle del Lao: la meraviglia nascosta dell’entroterra calabrese

Esistono alcune meraviglie naturali che meritano di essere visitate almeno una volta nella vita. Una di queste è nell’entroterra calabrese una zona che nasconde paradisi naturalistici sconosciuti. Canyon, gole e corsi d’acqua animati da cascate e freschissime piscine naturali dove immergersi e fare sport e che prende il nome di Riserva Naturale Orientata Valle del Lao che è il territorio compreso tra il comune di Viggianello fino alla foce del fiume nel mar Tirreno, tra Scalea e Santa Maria del Cedro.

Una spettacolare e bellissima vallata, tra gole e boschi, che comprende tutto il corso del fiume (e dei suoi affluenti), che nasce nell’area lucana del Parco del Pollino ad oltre 2.000 mt con il nome di Mercure,  e riaffiora, dopo un lungo percorso sotterraneo in Calabria, creando una delle più incantevoli valli del Sud Italia.

Alle meraviglie naturalistiche (fiumi, ruscelli, cascate, boschi e gole) si aggiungono quelle degli straordinari borghi arroccati sulle montagne (Laino Borgo, Laino Castello, Papasidero e Orsomarso) e quelle della gustosissima gastronomia.

Una meta perfetta in tutte le stagioni e che offre diversi tipi di “vacanza”: itinerari nel verde, attività fluviali, borghi e tanto divertimento.
Si può scegliere quella fluviale, divertendosi con tutte le attività legate al fiume, come il rafting nelle gole del Lao (c’è anche quello per famiglie, adatto ai bambini dai 4 anni in su), gli itinerari in bici o semplicemente i bagni nelle sue acque cristalline (magari dove c’è il lido Lao Gold River col chiosco sul greto del fiume).

Oppure si può decidere per una vacanza alla scoperta della montagna e dei suoi incredibili e intatti percorsi tra i boschi. Tra questi non può assolutamente mancare una passeggiata nella valle del fiume Argentino, dove un percorso incantevole che segue il corso del fiume (immissario del Lao) arriva fino al Rifugio Montano (ottima cucina), da dove, i più esperti possono proseguire per il sentiero Mosca fino a raggiungere 1250 mt (circa 6 ore tra andata e ritorno).

Infine, chi è appassionato di Storia può passare dalla Preistoria degli straordinari dipinti rupestri della Grotta del Romito al Medioevo degli intatti borghi della valle, arroccati sui fianchi delle montagne, con le loro salite strette, le piccole piazzette, il cibo della tradizione: imperdibili Orsomarso, Mormanno, Papasidero, Laino Castello e, giù fino al mare, San Nicola Arcella, Scalea, Santa maria del Cedro. 

Le sue acque cristalline sono le protagoniste di uno spettacolo unico da ammirare, mentre la flora offre uno scenario imponente e suggestivo. Piante e liane pendono dalla sua sommità, mentre piccole cascate si tuffano nell’acqua rischiarata dalla luce naturale che illumina in modo straordinario questa parte di Calabria così suggestiva.
Riserva naturale dell’Aspromonte: alla scoperta delle Cascate Forgiarelle

Riserva naturale dell’Aspromonte: alla scoperta delle Cascate Forgiarelle

Natura e avventura: alla ricerca delle cascate Forgiarelle in Aspromonte

Nel profondo dell’Aspromonte si cela uno dei suoi tesori più riservati, un luogo intriso di natura selvaggia che si erge nel cuore del Parco, lontano da qualsiasi civilizzazione. Le Cascate Forgiarelle, un’affascinante meta, si trovano immersi in un’area di incontaminata bellezza, designata come riserva integrale (zona A). Già il percorso per raggiungere il punto di partenza del trekking è un preludio all’immersione totale nella montagna. Attraverso antiche querce secolari, corsi d’acqua vivaci e rudimentali caselli forestali, ci inoltriamo in un viaggio che celebra la natura in tutta la sua magnificenza.

Le foreste demaniali aspromontane, un tempo presidiate dall’ex Corpo Forestale dello Stato (oggi Carabinieri Forestali) fin dagli anni ’70, costituiscono la cornice di questa avventura. L’itinerario abbraccia persino l’area che ospita la preziosa faggeta di Valle Infernale, un sito riconosciuto dall’UNESCO per la sua straordinaria importanza. Ancora più nascosta, in una località segreta, si erge maestosa Demetra, una quercia millenaria che testimonia quasi mille anni di storia, e che l’Aspromonte protegge gelosamente. Questo percorso ad anello presenta una sfida di media difficoltà, ma il magnifico panorama delle cascate rappresenta un giusto premio per l’impegno profuso.

L’accesso alle Cascate Forgiarelle può essere ottenuto da Canovai, previa autorizzazione dei Carabinieri Forestali, oppure attraverso vari sentieri accessibili a piedi. In questa circostanza, data la complessità e la fragilità dei luoghi, è fondamentale agire con la massima attenzione e rispetto. Ogni passo è un’opportunità per immergersi in un mondo incontaminato, dove la natura regna sovrana e la sua bellezza selvaggia affascina ogni anima avventuriera.

Questa meta rappresenta sicuramente uno dei percorsi di trekking più suggestivi e misteriosi che si possono percorrere all’interno del Parco dell’Aspromonte e rappresenta uno degli innumerevoli tesori nascosti all’interno di uno dei Parchi naturali più selvaggi e misteriosi dell’intera Penisola Italica.