da Redazione | Nov 4, 2023 | Calabria Natura, Calabria Parchi, Calabria trekking
Un’immersione tra i Giganti della Sila nei colori caldi dell’autunno, dove le foreste si accendono di sfumature intense che regalano un paesaggio di rara bellezza
L’Italia, con la sua straordinaria varietà di paesaggi, offre uno scenario perfetto per tutti gli amanti del foliage, il fenomeno naturale che trasforma le foglie degli alberi in un teatro di colori intensi, creando un’atmosfera davvero suggestiva e coinvolgente.
Oggi, il nostro viaggio ci porta nel cuore della Calabria, alla scoperta di una delle sue attrazioni più affascinanti: la Riserva dei Giganti della Sila. Questo prezioso angolo di biodiversità è celebre per la presenza di conifere millenarie, alcune delle quali superano persino i 40 metri di altezza, uno sfondo incantevole, pronto a emozionarci e lasciarci a bocca aperta.
Durante l’autunno, infatti, il parco si trasforma in un panorama da cartolina, un’esperienza imperdibile che solo questa stagione può offrire.
I colori autunnali della Sila: uno spettacolo da non perdere
La Riserva Naturale dei Giganti della Sila, situata in provincia di Cosenza, è un luogo di grande valore ecologico e paesaggistico. Conosciuta anche come Riserva Naturale del Fallistro, è un’area protetta istituita nel 1987 con l’importante scopo di preservare la biodiversità dell’ecosistema silano.
Qui si trovano più di 60 esemplari di pino laricio e acero montano, che si ergono maestosi con tronchi imponenti che possono raggiungere anche i 2 metri di larghezza. Questi alberi millenari raccontano la storia della nostra Terra e ci ricordano l’importanza vitale di proteggere e preservare i nostri ecosistemi.
Ammirare il foliage in questi boschi è più di un semplice viaggio, è un’esperienza sensoriale che incanta e coinvolge. In particolare, le date del 22 e 29 ottobre e del 5, 12 e 19 novembre 2023 segnano l’occasione per partecipare a emozionanti escursioni guidate, organizzate dal Fondo Ambiente Italiano (FAI), per permettere ai visitatori di ammirare la bellezza del luogo in questa stagione.
Le sfumature mutevoli delle foglie contribuiscono a creare un’atmosfera magica. Il tepore dei faggi e degli aceri di montagna, la luminosità dei pioppi e il profumo intenso e rigenerante del sottobosco sono gli elementi che compongono una scenografia naturale, tra le più belle del nostro Paese. Per maggiori informazioni sui costi e gli orari, vi suggeriamo di consultare il sito ufficiale.
Emozionanti avventure nella natura selvaggia
Oltre alle escursioni guidate, i Giganti della Sila offrono molti modi per lasciarsi scoprire. Gli appassionati di trekking, ad esempio, potranno esplorare i numerosi sentieri ben segnalati, mentre gli amanti della bicicletta potranno esplorare i percorsi cicloturistici che offrono panorami perfetti per scattare foto indimenticabili. Al contempo, per un’esperienza più immersiva, è possibile partecipare a entusiasmanti escursioni a cavallo, un modo diverso per scoprire le meraviglie di questi luoghi.
Inoltre, le attività all’aperto e l’esplorazione della natura sono indubbiamente arricchite dalla scoperta della gastronomia locale. I piatti tipici della zona sono un vero tripudio di sapori autentici, con un tocco leggermente piccante che li rende davvero unici. Gustare queste specialità non solo delizierà il palato, ma permetterà anche di tuffarsi nella cultura e nelle tradizioni del luogo.
Quindi, non ci resta che pianificare il prossimo viaggio per scoprire e assaporare tutte queste meraviglie.
da Redazione | Ott 28, 2023 | Calabria Natura, Calabria Parchi, Calabria trekking
Il Sentiero del Brigante è un’esperienza unica per gli amanti del trekking e della natura. Si tratta di un percorso di 140 km che attraversa il Parco Nazionale dell’Aspromonte e le Serre Calabresi, seguendo le tracce dei briganti che hanno segnato la storia di questa terra; Il sentiero offre paesaggi mozzafiato, tra boschi, torrenti, cascate, montagne e borghi antichi, dove si possono scoprire la biodiversità di questo territorio ma anche le tradizioni ed i sapori della Calabria.
Sviluppandosi all’interno di due aree protette, il Parco nazionale dell’Aspromonte ed il Parco naturale delle Serre, rappresenta un’importante risorsa per il turismo e quindi per lo sviluppo del territorio ed è presente nell’Atlante Nazionale dei Cammini del MIBACT. Il nome nasce dal fatto che fu una strada percorsa in passato da numerosi briganti tra cui: Nino Martino, Giuseppe Musolino, la banda Mittica.
In questo articolo vi raccontiamo tutto quello che c’è da sapere per organizzare il vostro viaggio.
Come arrivare al Sentiero del Brigante
Il Sentiero del Brigante parte dalla località sciistica di Gambarie frazione di Santo Stefano in Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Per raggiungere Gambarie si può prendere l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e uscire a Reggio Sud, seguendo le indicazioni per Gambarie. In alternativa, si può arrivare in treno alla stazione di Reggio Calabria Centrale e da lì prendere un autobus o un taxi per Gambarie. Il Sentiero del Brigante termina a Serra San Bruno oppure a Bivongi-Stilo, nelle Serre Calabresi. Per tornare a Reggio Calabria si può prendere un autobus o un taxi fino a Vibo Valentia e da lì un treno o un’autostrada.
Le tappe del Sentiero del Brigante
Il Sentiero del Brigante è suddiviso in 9 tappe, per un totale di circa 120 km. Ogni tappa ha una lunghezza variabile tra i 10 e i 20 km e una difficoltà escursionistica medio-alta. Si consiglia di percorrere il sentiero in primavera o in autunno, evitando i mesi più caldi e quelli più freddi. Ecco le tappe del Sentiero del Brigante:
- Prima tappa: Gambarie – Piani di Carmelia. Lunghezza: 16 km. Dislivello: +600 m / -800 m. Durata: 6 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte da Gambarie e si sale fino al Monte Scirocco, da dove si gode una splendida vista sullo Stretto di Messina e sull’Etna. Si prosegue poi verso i Piani di Carmelia, una vasta area pianeggiante ricca di sorgenti e pascoli.
- Seconda tappa: Piani di Carmelia – Zervò. Lunghezza: 14 km. Dislivello: +400 m / -600 m. Durata: 5 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si lasciano i Piani di Carmelia e si scende verso il torrente Amendolea, dove si trova il ponte dei Saraceni, un antico ponte in pietra di origine medievale. Si risale poi verso Zervò, una frazione di San Luca famosa per essere stata il quartier generale dei briganti guidati da Giuseppe Musolino.
- Terza tappa: Zervò – Passo del Mercante. Lunghezza: 18 km. Dislivello: +900 m / -700 m. Durata: 7 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte da Zervò e si sale verso il Monte Cucco, il punto più alto dell’Aspromonte con i suoi 1956 metri. Da qui si può ammirare un panorama a 360 gradi sulle montagne circostanti e sul mare. Si scende poi verso il Passo del Mercante, un valico che collegava la Calabria con la Sicilia.
- Quarta tappa: Passo del Mercante – Passo della Limina. Lunghezza: 15 km. Dislivello: +500 m / -800 m. Durata: 6 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si lascia il Passo del Mercante e si entra nel territorio delle Serre Calabresi, una catena montuosa che separa la costa tirrenica da quella ionica. Si passa per il borgo di Gerace, uno dei più belli d’Italia, dove si possono visitare la cattedrale normanna, il castello e il museo archeologico. Si arriva poi al Passo della Limina, un altro valico storico.
- Quinta tappa: Passo della Limina – Croce Ferrata. Lunghezza: 12 km. Dislivello: +400 m / -600 m. Durata: 5 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte dal Passo della Limina e si scende verso il lago Angitola, un bacino artificiale che ospita una ricca fauna acquatica e avicola. Si prosegue poi verso Croce Ferrata, una località dove si trova una grande croce in ferro che segna il confine tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro.
- Sesta tappa: Croce Ferrata – Serra San Bruno. Lunghezza: 14 km. Dislivello: +600 m / -500 m. Durata: 6 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si lascia Croce Ferrata e si sale verso il Monte Pecoraro, da dove si può godere di una vista spettacolare sulle Serre e sul golfo di Sant’Eufemia. Si scende poi verso Serra San Bruno, una cittadina nota per il suo santuario dedicato a San Bruno, fondatore dell’ordine dei Certosini.
- Settima tappa: Serra San Bruno – Bivongi. Lunghezza: 18 km. Dislivello: +700 m / -900 m. Durata: 7 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte da Serra San Bruno e si attraversa la foresta di Santa Maria del Bosco, dove si possono ammirare le cascate del Marmarico, le più alte della Calabria con i loro 114 metri. Si arriva poi a Bivongi, un paese che conserva testimonianze di varie culture, come la chiesa bizantina di San Giovanni Theristis, la sinagoga ebraica e il monastero ortodosso di San Giovanni Battista.
- Ottava tappa: Bivongi – Stilo. Lunghezza: 10 km. Dislivello: +300 m / -400 m. Durata: 4 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si lascia Bivongi e si segue il corso del fiume Stilaro, che ha dato il nome alla valle e al paese di Stilo. Qui si può visitare la Cattolica, una chiesa in stile bizantino risalente al X secolo, considerata uno dei capolavori dell’arte calabrese.
- Nona tappa: Stilo – Monasterace. Lunghezza: 13 km. Dislivello: +200 m / -400 m. Durata: 5 ore. Difficoltà: E (escursionistico). Si parte da Stilo e si scende verso il mare Ionio, passando per il borgo di Pazzano, dove si può ammirare il santuario rupestre di Santa Maria della Stella, scavato nella roccia. Si arriva infine a Monasterace, una località balneare che ospita i resti dell’antica città greca di Caulonia.
Dove dormire e cosa mangiare
Lungo il percorso si possono trovare diverse strutture ricettive, come agriturismi, bed and breakfast, rifugi e ostelli ma anche case private che accolgono i viandanti. Si consiglia di prenotare in anticipo soprattutto nei periodi di maggiore affluenza così da poter affrontare il cammino serenamente ed in maniera organizzata . Per quanto riguarda il cibo, si può gustare la cucina tipica calabrese, basata su prodotti locali come formaggi, salumi, pane, pasta, verdure, carne e pesce. Tra i piatti più famosi ci sono la ‘nduja, un salume piccante da spalmare sul pane, i maccheroni al ferro una pasta fatta a mano con un ferretto, grigliate di carne bianca e rossa, funghi dell’Aspromonte e la pitta ‘mpigliata, un dolce ripieno di frutta secca e miele ma questi sono solo alcuni esempi delle innumerevoli leccornie di questa splendida terra.
Perché scegliere il Sentiero del Brigante
Il Sentiero del Brigante è un’opportunità per chi vuole vivere un’avventura indimenticabile, immerso nella natura e nella storia di una terra affascinante e misteriosa. Percorrendo il sentiero, si possono scoprire le bellezze paesaggistiche, artistiche e culturali della Calabria, tra montagne, boschi, cascate, laghi, borghi e monumenti ma ci si immerge anche in una magnifica esperienza sensoriale.
Si possono anche incontrare le persone del luogo che custodiscono le tradizioni ed i sapori di una cucina genuina e variegata e rappresentano i custodi di una cultura antica che si tramanda da secoli.
Fare trekking sul Sentiero del Brigante è anche una sfida personale, che richiede preparazione fisica, attrezzatura adeguata e spirito di adattamento. Si tratta di un’esperienza che mette alla prova le proprie capacità e che regala emozioni forti e sensazioni uniche.
da Redazione | Ott 14, 2023 | Blog/News, Calabria Natura
Esplorando i tesori dei boschi calabresi: il mondo dei funghi nel Pollino, nella Sila e nell’Aspromonte
I boschi incontaminati della Calabria si ergono come un paradiso per gli amanti del trekking, delle passeggiate nella natura e per chi si dedica alla raccolta di funghi. Queste varie attività si svolgono in un ambiente naturale che, durante l’autunno, si trasforma in una tavolozza di colori vibranti e una lussureggiante abbondanza. Le regioni del Pollino, delle Serre Vibonesi, della Sila e dell’Aspromonte offrono paesaggi mozzafiato, perfetti per la raccolta di funghi. Nei boschi calabresi, le temperature miti delle stagioni estiva e autunnale, la presenza di laghi e le piogge creano le condizioni ideali per la crescita spontanea di oltre 3000 specie di funghi. La raccolta dei funghi richiede un’apposita autorizzazione valida per un anno.
Viaggio tra i boschi calabresi:
Il Parco Nazionale del Pollino è una riserva ricca di specie micologiche nel suo sottobosco. Tra le numerose varietà di funghi, spicca il porcino, soprannominato “il re dei funghi”. Il porcino, noto scientificamente come Boletus, esiste in diverse varietà, tutte caratterizzate da un cappello carnoso e un gambo massiccio, con un profumo e un sapore eccezionali. Cresce nei boschi di querce, faggi e castagni durante l’estate e l’autunno, distinguendosi per la sua carne bianca con un cappello ocra-bruno. Nel Pollino, il porcino è comune e abbondante, ma la raccolta richiede un’autorizzazione specifica.
Nel Pollino, è possibile trovare anche il Boletus aereus, noto come porcino nero, che cresce nei boschi di querce e castagni. Questo fungo è caratterizzato da una carne densa e di colore bruno-nero, con un gambo robusto di colore beige scuro-nocciola e offre un sapore inebriante.
Altre varietà di porcino presenti nel Pollino includono il Boletus pinicola, il Boletus edulis e il Boletus aestivalis, ognuno con caratteristiche distintive nel cappello e nel gambo. Questi funghi prosperano in diversi tipi di boschi, come faggi, querce e castagni.
Nella Sila, tra i funghi commestibili più diffusi e ricercati, si trovano il lattaio delizioso, il porcinello rosso, il Boleto tuleo, le mazze di tamburo, i galletti e le spugnole. Tuttavia, è importante fare attenzione a non confondere queste specie con la falsa spugnola, che può essere dannosa per la salute.
L’ovulo buono, scientificamente noto come Amanita caesarea, è molto ricercato. Alcune altre specie meno conosciute, come il prataiolo, il chiodino, le colombine e il coprino chiomato, sono raccolte solo da alcune comunità.
È fondamentale essere consapevoli delle specie fungine velenose, alcune delle quali possono essere mortali. Tra queste, spicca l’Amanita phalloides, conosciuta come “angelo della morte”. Un’altra specie pericolosa da evitare è l’Amanita muscaria, mentre l’Hypholoma fasciculare può causare disturbi gastrointestinali.
Nell’Aspromonte, 21 nuove Zone Speciali di Conservazione (Zsc) sono state riconosciute dall’Unione Europea, facilitando la raccolta dei funghi durante l’estate. Questo riconoscimento è cruciale per la protezione della biodiversità e degli habitat naturali. Nonostante ciò, le regole per la raccolta dei funghi rimangono invariate, consentendo agli appassionati di continuare a esplorare le stesse aree come nella stagione precedente.
Nell’altopiano delle Serre e sul Monte Poro, si stima che siano presenti circa 3.000 specie di funghi, simili alla Sila. Il clima temperato, la pioggia di qualità e la presenza di laghi e boschi favoriscono la crescita dei porcini, rositi, chiodini e galletti.
È essenziale rispettare l’ambiente durante la raccolta. Utilizzare cestini di vimini anziché buste di plastica, pulire i funghi sul posto e depositarli nel cestino con cura. Non danneggiare funghi sconosciuti o velenosi, poiché svolgono un ruolo nell’ecosistema. Evitare di prelevare l’humus dal bosco, poiché contiene il micelio dei funghi e altri organismi. Infine, far esaminare sempre i funghi da un esperto prima del consumo per garantire la sicurezza. Evitare di raccogliere funghi vicino a strade trafficate o discariche, poiché potrebbero essere contaminati da sostanze tossiche.
In definitiva, il viaggio tra i boschi calabresi vi riserverà un’esperienza unica nell’osservazione della natura incontaminata e nella raccolta dei pregiati funghi della regione.
da Redazione | Ott 10, 2023 | Calabria Natura, Calabria Parchi, Calabria trekking
Foliage autunnale in Calabria
Quando si pensa alla Calabria, spesso la mente si proietta immediatamente verso l’immagine di spiagge dorate e acque cristalline. Tuttavia, chi crede che questa regione sia un paradiso prettamente estivo sta per scoprire una sorprendente verità: la Calabria è un luogo che vive in ogni stagione dell’anno, e l’autunno è il momento ideale per svelare la sua magia nascosta.
La chiave per apprezzare appieno l’autunno calabrese è il “Foliage”, un termine che evoca la trasformazione delle foglie, quando perdono la clorofilla e si tingono di tonalità calde di giallo, arancione, rosso e marrone. Questa esplosione di colori, sia nelle foreste che sotto gli alberi, crea scenari fiabeschi e surreali. Negli ultimi anni, il turismo legato al Foliage ha conosciuto una crescita significativa, e la Calabria non vuole restare indietro. Il periodo migliore per ammirare questa magia va dalla fine di ottobre fino a novembre, ma, essendo un fenomeno naturale, le date possono variare leggermente di anno in anno.
Ecco un itinerario da nord a sud attraverso quattro parchi naturali calabresi che offrono spettacolari esperienze di Foliage autunnale:
Parco Nazionale del Pollino
Il Parco Nazionale del Pollino, situato al confine tra la Calabria e la Basilicata, è il parco naturale più grande d’Italia, estendendosi su oltre 103.900 ettari. Prende il nome dal Massiccio del Pollino e copre tre province: Cosenza, Potenza e Matera. Se scegliete il Pollino, esplorate i pittoreschi borghi di Morano Calabro e Civita, entrambi inseriti tra i “Borghi più belli d’Italia”. La natura spettacolare che vi circonda non deluderà mai.
Parco Nazionale della Sila
Il Parco Nazionale della Sila, il più antico tra i parchi calabresi, si estende su quasi 73.700 ettari nel cuore della Sila, abbracciando le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. La Sila si suddivide in tre aree distintive: Sila Greca, Sila Grande e Sila Piccola. Nel cuore della Sila, potrete visitare il meraviglioso Parco dei Giganti della Sila, l’unico bene FAI in Calabria. Esplorate le vallate e i laghi circostanti, e non dimenticate di assaporare la cucina locale a base della rinomata “patata della Sila” a Camigliatello Silano.
Parco Naturale Regionale delle Serre
Continuando verso sud, si trova il Parco Naturale Regionale delle Serre, che si estende su oltre 17.700 ettari nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria. Questo parco è suddiviso in diverse zone. Se scegliete le Serre, non potete perdere Serra San Bruno, una meta che offre non solo bellezze naturali ma anche un’atmosfera spirituale e prelibatezze culinarie a base di funghi. Potrete immergervi nella bellezza dei boschi e delle faggete che caratterizzano il parco. Inoltre, un luogo poco conosciuto ma affascinante è Nardodipace, nel territorio vibonese, noto per la misteriosa “Stonehenge calabrese”, un insieme di giganteschi megaliti risalenti a un’antica civiltà, forse quella dei Pelasgi (5000-3000 a.C.). Questo luogo è assolutamente da visitare, soprattutto durante il periodo del Foliage autunnale in Calabria.
Parco Nazionale dell’Aspromonte
Spostandoci più a sud nella Calabria, incontriamo il selvaggio Parco Nazionale dell’Aspromonte, che copre interamente la provincia di Reggio Calabria e si estende su poco più di 63.150 ettari. Dal 2021, è parte del circuito dei geo-parchi del patrimonio UNESCO. Se optate per l’Aspromonte, visitate due località imperdibili: Gambarie e Canolo. A Gambarie, una graziosa frazione di Santo Stefano d’Aspromonte, ammirate il caratteristico borgo e la suggestiva fontana di cristallo, simbolo della montagna. Le foreste di abeti, faggi, pini e castagni vi incanteranno. Canolo, sul versante ionico, è un suggestivo borgo protetto dal Monte Mutolo, noto per le sue vette chiamate “Dolomiti del sud”. Qui, tra le faggete, i pini e le querce secolari, potrete esplorare i Piani di Zervò, lo Zomaro, Pietra Cappa, le cascate Mundu e Galasia, e anche mete più remote come il Passo della Limina, il confine naturale tra le Serre e l’Aspromonte.
In conclusione, l’autunno calabrese è un periodo straordinario per esplorare la regione attraverso il Foliage, scoprendo le molteplici sfaccettature di questa terra che offre molto più del solo mare. Preparatevi a vivere una Calabria come non l’avete mai vista, immersi nei colori accesi dell’autunno e nella bellezza naturale dei suoi parchi.
da Redazione | Ott 5, 2023 | Calabria Natura, Calabria trekking
Quello dell’Aspromonte è un territorio che non si finisce mai di esplorare. Un’ininterrotta fonte di meraviglie, molte delle quali ti sorprendono proprio nel bel mezzo di un cammino: tra silenziosi boschi, all’improvviso, può essere il mormorio di una cascata. Sono infatti immerse nel verde del Parco Nazionale dell’Aspromonte le Cascate del Maesano, conosciute anche come Cascate dell’Amendolea. Prima ancora che vedere si possono sentire, sgorgano a quasi 1200 metri d’altezza, con un tuffo di oltre sessanta metri, contano ben tre salti di circa venti metri ciascuno e cascano rispettivamente in laghetti d’acqua che ha la trasparenza dello smeraldo, qui è anche possibile fare un bagno considerando che la temperatura estiva delle acque è di appena dodici tredici gradi.
Arrivare alle cascate del Maesano è un cammino sicuramente impegnativo ma fattibile e soprattutto suggestivo: ci si inoltrerà distratti solo da panorami mozzafiato, addentrandosi tra pinete e faggete, ma anche tra mandorli o ginestre. Dalla loro altezza, con aria limpida intorno, è possibile scorgere la Sicilia, le Isole Eolie come anche le coste dei due mari calabresi. Il percorso ha una durata di un’ora e mezza a piedi, inizia dalla diga del Menta, a circa 1300 metri, infatti fin qui è possibile arrivare in auto, poi bisogna inoltrarsi tra la folta vegetazione seguendo un sentiero segnato su roccia da bandiere rosso bianche. Seguendo il corso d’acqua fino ad una fontanella si continua su una strada in salita che porta ad una biforcazione, giunti fin qui si svolta a destra e si prosegue fino alla Vallata dell’Amendolea.
da Redazione | Set 29, 2023 | Calabria Natura, Calabria Parchi
Gita in bicicletta alla scoperta della Calabria più inedita: vi portiamo sulle alture dell’Aspromonte, dove godere dell’aria buona dei boschi di faggio
La Calabria è una regione meravigliosa, e visitarla solo d’estate, per le sue spiagge e il mare cristallino, è riduttivo. Chi ama andare alla scoperta della vera anima dei luoghi, al di là della superficie confezionata per il turista, sa di cosa stiamo parlando. Gli sterminati paesaggi interni di questa Regione regalano sorprese per chi questa terra, così particolare, desidera scandargliarla fino in fondo, per conoscerne le tante perle nascoste.
Oggi vi portiamo lungo un immaginario tour nel bellissimo Parco Nazionale dell’Aspromonte, polmone verde della Calabria, dal 2021 inserito nella rete mondiale dei geoparchi curata direttamente dall’UNESCO.
Un sogno per gli amanti delle escursioni, questo parco è scrigno di biodiversità faunistica e floreale. Una ricchezza unica, da ammirare al meglio sulle due ruote: stiamo, infatti, parlando di un territorio molto vasto, motivo per il quale la bicicletta è il mezzo perfetto per percorrere il Parco. Decine i bellissimi sentieri naturalistici che si celano nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte, dove si assiste all’esplosione della natura incontaminata.
Calabria, la ricchezza arborea del Parco Nazionale dell’Aspromonte
Preziosi i corsi d’acqua che si incontrano percorrendo questo parco, in cui poter ammirare l’immensa varietà arborea della Calabria. Passeggiando, in escursione, lungo i sentieri per i visitatori, vi imbatterete nei ricchi boschi di faggi e, addentrandosi sempre di più vicino alla costa, il paesaggio cambia, e i faggi lasciano spazio a incantevoli oleandri e tamerici. Salendo, invece, di quota, ecco le bellissime pinete di pini larici: siamo finalmente arrivati dinanzi all’albero erto a simbolo dell’Aspromonte calabro.
Alberi secolari, sotto ai quali poter sostare per un momento di ristoro, che sia da connessione tra noi e lo spirito di Madre Natura, che in questo territorio all’apparenza così arido, si esprime in tutta la sua magnificenza.
Il patrimonio geologico è sconfinato, considerando, inoltre, gli scorci panoramici di cui anche godere passeggiando e raggiungendo alture da cui guardare il percorso già fatto. Bellezza selvaggia, scostante, immutata: un territorio dal valore incommensurabile, da tutelare con tutti i mezzi a disposizione.
Una passeggiata da fare in solitaria o in compagnia, purché con lo spirito giusto: quello di imparare, dalla natura, la perseveranza della bellezza. Vale la pena tornarci in diversi periodi dell’anno, per godere, a pieno, dello spettacolo di colori che d’autunno veste i boschi di giallo e rosso, in primavera di verde smeraldo.
Un’escursione adatta a chi desidera conoscere la vera essenza della Calabria più autentica, e farlo in bici consente di scoprire, con calma ma in maniera accurata, le mille strade del Parco Nazionale dell’Aspromonte.