Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Isola di Capo Rizzuto, un paradiso in terra da non perdere

Isola di Capo Rizzuto, un paradiso in terra da non perdere

Isola di Capo Rizzuto, un paradiso in terra da non perdere

In vacanza in Calabria non può certo mancare Isola di Capo Rizzuto. È risaputo che l’Italia è un territorio ricco di località con bellezze naturali e artistiche, spesso dei veri gioielli fuori dalle più note rotte turistiche. La Calabria è una regione disseminata di tali paradisi, balneari e non, caratterizzati da una natura rigogliosa. Se si sta programmando una vacanza e se si è alla ricerca di tali oasi incontaminate, niente di meglio che esplorare le coste della Calabria.

Il Comune di Isola di Capo Rizzuto è una cittadina che si trova sulla costa ionica della Calabria, in provincia di Crotone. Con 37 Km di costa, che alterna spiagge di sabbia a scogli, la principale vocazione del paese è quella di tipo ricettiva e vacanziera. Il mare cristallino e gli scenari da favola, tra calette negli scogli e spiagge di sabbia dorata, contribuiscono alla meritata fama di cui principalmente gode. In realtà questo piccolo borgo ha molto più da offrire ai suoi visitatori.

Si va dai monumenti storici e archeologici alle aree naturalistiche protette, senza dimenticare le prelibatezze culinarie della cucina locale. Insomma, un piccolo universo tutto da scoprire.

Alla scoperta di Storia e Natura

Nel piccolo borgo di Isola di Capo Rizzuto storia e natura si fondono indissolubilmente, potendo così godere contemporaneamente di entrambe le cose. Le aree di massimo interesse storico e archeologico sono anche legate a zone di balneazione tra le più belle del luogo, le principali sono:

  • Punta Colonna, con i resti del tempio greco di Hera Lacinia di cui rimane in piedi una colonna in stile dorico. Altri frammenti sono visibili nelle acque sottostanti
  • Le Castella con i resti del forte aragonese costruito in un suggestivo scenario. Infatti la rocca militare è costruita su un isolotto che si collega alla terraferma solamente durante la bassa marea, creando un effetto di notevole impatto

Da ricordare che lungo tutta la costa del territorio di Isola di Capo Rizzuto è in vigore dal 1991 l’area naturale marina protetta. L’area naturalistica si estende per quasi 15.000 ettari, con una profondità di 100 mt dalla costa, il che la rende l’area protetta maggiormente estesa d’Italia.

Il che rende la balneazione anche un momento ideale per l’osservazione di flora e fauna ittiche. Tra queste si segnalano la posidonia, a testimonianza della pulizia dell’acqua, e una ricca varietà di molluschi e pesci: un vero paradiso per lo snorkelling.

Un paradiso anche a tavola

Una volta giunti ad Isola di Capo Rizzuto non si potrà non apprezzare le mille sfumature della cucina calabrese, a cominciare dal pesce freschissimo. Tipica della zona è una zuppa di pesce denominata u quadaru, così come la sardeddra che consiste in un amalgama di neonata condita con peperoncino.

Saporitissimi sono anche i cavateddri con sugo di maiale, una specie di gnocchetti fatti a mano con farina di grano duro. O il riso con finocchietto selvatico con contorno di patati e pipi friuti vale a dire un piatto a base di patate e peperoni piccanti. E per dolce nulla di meglio che le crocette di fichi secchi farciti con frutta secca e scorzette di limone.

Vedi su Maps.

Pizzo Calabro, il gusto dolce e avvolgente della Calabria

Pizzo Calabro, il gusto dolce e avvolgente della Calabria

Pizzo Calabro, il gusto dolce e avvolgente della Calabria

Il Comune di Pizzo Calabro, o semplicemente Pizzo come viene definito localmente, si trova nella provincia calabrese di Vibo Valentia direttamente affacciato sul Mare Tirreno. Il centro è costituito da un tipico borgo arroccato, costruito su di un promontorio posto al centro del più ampio Golfo di Sant’Eufemia. Il centro storico è caratterizzato da stradine strette e case antiche in pietra.

Qui si trova la Chiesa di San Giorgio, uno dei luoghi di interesse più importanti della città e che contiene la tomba di Gioacchino Murat. Il territorio, invece, è un continuo alternarsi di spiagge di sabbia e spiagge a scoglio. In particolare la zona a nord del paese è caratterizzata da circa 9 Km di ampie spiagge completamente sabbiose. A partire dal promontorio di Pizzo, invece, cominciano gli scogli che lasciano ogni tanto libere incantevoli calette di sabbia.

In questa zona sono presenti anche numerose grotte, tra cui la celebre Grotta Azzurra. Proprio all’interno di una grotta fu ricavato nel XVII secolo quello che è forse il monumento di maggior pregio storico artistico di Pizzo Calabro. Si tratta della chiesetta rupestre di Piedigrotta, interamente scavata e decorata nell’arenaria naturale da alcuni marinai miracolosamente sopravvissuti ad un naufragio. Essendo la chiesa esposta ad occidente, la visita nelle ore pomeridiane permette di godere della rifrazione del sole sui minerali che ne ricoprono le pareti.

Storia e cultura di Pizzo

La natura originaria di Pizzo Calabro è indiscutibilmente collegata al mare sui cui sorge. Da sempre la principale attività del paese è stata la pesca, particolarmente del tonno un tempo popoloso in quelle acque. Fino agli anni ’70 del secolo scorso erano ancora in piedi numerose strutture denominate tonnare, i cui resti si vedono ancora oggi.

Infatti, specialmente nella zona a fianco della chiesa di Piedigrotta e nella zona detta Centofontane, poco sotto il pelo dell’acqua si scorgono resti in pietra. L’abitato di pescatori sorse e prosperò protetto dalla torre di avvistamento angioina del 1380, poi sostituita dal tuttora esistente castello aragonese. Il castello è comunemente chiamato Castello di Murat, perché al suo interno fu tenuto prigioniero e fucilato il re di Napoli Gioacchino Murat. All’interno del castello si trova infatti il Museo di Murat in cui si possono visitare:

  • Cimeli e ricostruzioni storiche relative al cognato di Napoleone Bonaparte, che fu Re di Napoli dal 1808 al 1815
  • L’unico frammento esistente di una imponente statua equestre del Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone, realizzata da Antonio Canova. La statua, che era alta oltre 5 metri, fu distrutta da una brigata garibaldina nel 1860.

Pizzo, una città ricca di tentazioni

Non solo natura incontaminata, arte e storia fanno di Pizzo Calabro una meta perfetta per le proprie vacanze. Anche i piaceri del palato vanno soddisfatti, specialmente quando ci si concede un giusto relax. Pizzo è famosa per il suo tartufo, oggi un tipico prodotto della pasticceria calabrese.

Si tratta di un gelato ai gusti di nocciola e cioccolato, con un cuore di cioccolato fondente fuso e ricoperto da una spolverata di cacao e zucchero. Altri dolci tipici, di tradizione antichissima, sono la pignolata e i mostaccioli. Diciamo assolutamente da visitare ed è distante una decina di km da Tropea!

Vedi su Maps.

Scilla e Chianalea di Scilla, dove il mito diventa realtà

Scilla e Chianalea di Scilla, dove il mito diventa realtà

Scilla e Chianalea di Scilla, dove il mito diventa realtà

Scilla e Chianalea di Scilla sono due piccoli centri abitati limitrofi che si trovano nel territorio di Reggio Calabria. Sorgono in corrispondenza della parte più estrema della punta della Calabria, dirimpetto alle coste della Sicilia. Proprio la presenza sul passaggio marino dello Stretto di Messina, anticamente detto Stretto di Scilla, ha contribuito alla nascita del mito narrato anche nell’Odissea.

La leggenda narra che Scilla fosse una bellissima ninfa marina, trasformata per gelosia dalla maga Circe in un mostro che divorava chiunque attraversasse lo stretto. Sta di fatto che l’appellativo di bellissime è giustamente adoperato per descrivere le due cittadine di Scilla e Chianalea di Scilla. Non a caso, infatti, scrittori poeti e musicisti hanno composto opere e speso parole per narrare della magica atmosfera romantica di questi luoghi.

Scilla, un luogo da cartolina

La cittadina di Scilla si erge al di sopra di un alto e stretto promontorio roccioso con pareti a strapiombo sul mare. Il paese si distende su tutta la superficie disponibile assumendo una forma sinuosa che lentamente discende verso il mare. Il punto centrale del suo abitato è costituito dall’imponente castello Ruffo, che nella sua forma attuale risale ad un rifacimento del XVI secolo. Al suo interno si trova il faro di Scilla che è uno dei fari della Marina Militare Italiana.

Da un punto di vista storico, ovviamente, le origini dell’abitato sono molto più antiche essendo legate al controllo del promontorio sin da epoca preromana. Dall’alto del promontorio si gode di una vista mozzafiato che spazia sull’intero Stretto di Messina arrivando a scorgere persino alcune delle lontane Isole Eolie. Il centro storico del paese è denominato Bastia, è caratterizzato da basse casette che si aprono su stretti vicoli intorno alla chiesa di San Rocco.

La spiaggia principale di Scilla è quella di Marina Grande, ubicata sul lato meridionale del promontorio e delimitata da spuntoni di roccia. Questa, insieme alla spiaggia di Chianalea, rendono Scilla e Chianalea di Scilla due località perfette per una vacanza da sogno.

Chianalea di Scilla, la Venezia del Sud

Se Scilla è un luogo da favola, Chianalea di Scilla non le è da meno. In un certo senso Chianalea di Scilla può essere considerata la memoria antica della storia passata. Si tratta infatti di un piccolo paese di pescatori, con case direttamente costruite sugli scogli e lambite dal mare Tale caratteristica, unita alla fitta vicinanza separata solo da vicoli strettissimi, le hanno valso l’appellativo di Venezia del Sud.

E le hanno conferito l’onore di essere ufficialmente inserita nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia. Chianalea di Scilla si trova sul versante settentrionale del promontorio del capo e la sua spiaggia è caratterizzata quasi esclusivamente da scogli. La gente del luogo più che di turismo vive ancora dell’antichissima pratica della pesca.

Passeggiando tra i vicoli di Chianalea di Scilla è facile ammirare pescatori intenti a rammendare le reti o a calafatare le barche. E’ facile, dunque, innamorarsi di Scilla e Chianalea di Scilla al punto da sceglierle come luogo perfetto per la propria vacanza ideale.

Vedi su Maps.

Diamante, un museo a cielo aperto affacciato sul mare

Diamante, un museo a cielo aperto affacciato sul mare

Diamante, un museo a cielo aperto affacciato sul mare

Il centro abitato di Diamante sorge su un tratto della costa calabrese del Mare Tirreno denominato Riviera dei Cedri, in provincia di Cosenza. Alle sue spalle si ergono le verdeggianti colline del Parco Nazionale del Pollino che fanno da perfetto pendant all’azzurro cristallino del mare. Rendendo di fatto la cittadina di Diamante una meta perfetta per le vacanze in ogni periodo dell’anno.

Sia che si prediliga il mare sia che si amino invece le escursioni montane. Oltre alle bellezze naturalistiche, non mancano nemmeno le attrattive di tipo artistico o gastronomico di cui anzi la città è ricca.

Arte Storia e Natura a Diamante

Posta al centro della Riviera dei Cedri, la fascia settentrionale del litorale tirrenico calabrese, Diamante vanta un’estensione di 8 km di spiagge di sabbia bianchissima. Nel suo territorio ricade una delle due isole calabresi esistenti, l’isola di Cirella, facilmente raggiungibile dalla terraferma con piccole imbarcazioni.

Sui suoi fondali cresce rigogliosa la posidonia argentata, fondamentale pianta dell’ecosistema globale, sinonimo di pulizia dell’acqua e dell’ambiente. Sebbene il suo territorio sia ricco di testimonianze storiche ed archeologiche risalenti ad età preromana, particolarmente in località Cirella, il paese sorse nel XVI secolo. La famiglia feudataria dei Sanseverino vi fece costruire un avamposto militare per contrastare le incursioni saracene, grazie al quale prosperò un abitato.

Oltre alle attività della pesca, alcuni dei cui piatti sono tra le principali specialità della cucina diamantese, il territorio si specializzò nella coltivazione del cedro. Al punto che tuttora costituisce una delle principali voci nell’esportazione dei prodotti del paese, particolarmente adatto per la canditura.

La città dei duecento murales

Non solo natura e gastronomia, dunque, a Diamante ma un vero e proprio museo a cielo aperto. Tra le pittoresche e tipiche stradine a vicolo delle sue vie, a partire dagli anni ’80 sono fioriti i murales. Infatti artisti provenienti da tutto il mondo sono stati chiamati a decorare le facciate delle tipiche case bianche del borgo antico. Tale operazione si ripete da allora ogni anno, avendo ormai superato il numero di duecento murales. Nel 2021 si è celebrato il 400 anniversario della manifestazione i cui temi principali sono:

  • Raffigurazione di aspetti della vita quotidiana antica e presente del paese
  • Opere d’arte di denuncia e critica delle principali problematiche a livello mondiale

Passeggiare tra le strade della città si rivela dunque una piacevole e sempre nuova sorpresa, fonte non solo di piacere estetico ma anche di riflessione. Cosa che caratterizza le notti diamantesi, oltre alla buona cucina con i suoi piatti a base di pesce in particolare la neonata e le alici. Con la neonata, detta anche rosamarina, si fanno infatti molte preparazioni che vanno dalle frittelle, localmente chiamate pittelle, alle conserve sotto sale e al peperoncino.

Al peperoncino, inoltre, è dedicato un apposito festival vero e proprio evento gastronomico delle estati diamantesi. Peperoncino e cedro, come già detto, sono tra le produzioni tipiche locali di maggior successo. Non mancano, pertanto, attività ed attrazioni che meritano di inserire la cittadina tra le località da prediligere per trascorrere il proprio periodo di vacanza.

Vedi su Maps.

Capo Vaticano, il cuore suggestivo della Calabria

Capo Vaticano, il cuore suggestivo della Calabria

Capo Vaticano, il cuore suggestivo della Calabria

Il territorio di Capo Vaticano ricade nel comune di Ricadi, in provincia di Vibo Valentia. Più precisamente col termine si fa riferimento ad una vasta estensione promontuosa situata nella frazione di San Nicolò, che alterna spiagge pianeggianti a erte scogliere. L’altezza massima raggiunta dal promontorio è di 124 metri e la sua conformazione geologica è di una speciale forma di granito di colore bianco grigio.

Il territorio di Capo Vaticano è ubicato al centro della Costa degli Dei, quel tratto di costa tirrenica estesa da Pizzo Calabro a Nicotera. Una delle maggiori della regione Calabria per ricettività turistica e quindi una delle più visitate, potendo offrire meraviglie naturali senza pari.

Le bellezze naturalistiche di Capo Vaticano

La costa frastagliata tipica di Capo Vaticano offre a chi la visita piccole baie, nascoste tra gli scogli, ricoperte da una sabbia fine e bianchissima. Si tratta del tipo di ambiente ideale per la proliferazione di flora e fauna tipicamente mediterranee, costituendo una località quasi paradisiaca. In particolar modo se si è amanti delle immersioni, infatti in circa 7 km di acque limpidissime e spiagge immacolate si gode il mare totalmente.

Fare snorkelling o immergersi nei ricchi fondali oppure ancora noleggiare una barca per godersi il litorale ricco di grotte, archi ed altre meraviglie naturalistiche. Dal centro di Ricadi si raggiungono comodamente in pochi minuti di macchina alcune tra le spiagge più suggestive della Calabria, tra cui:

  • La spiaggia di Grotticelle, raggiungibile in macchina,con le sue tre baie e sentieri che giungono direttamente dalla roccia a strapiombo
  • La spiaggia della Baia di Riaci, sabbia bianca e lo Scoglio Grande che si erge in mezzo alla baia
  • La spiaggia Praia I Focu, dalla natura incontaminata e selvaggia
  • La spiaggia di Porticelli, sabbia bianca con vista spettacolare sul Golfo di Messina
  • La spiaggia di Santa Maria di Ricadi, spiaggia di sabbia bianca in un susseguirsi di calette

Tra storia e Natura per una vacanza da assaporare

La storia di Capo Vaticano è avvolta nella leggenda, soprattutto per quanto riguarda le origini del suo nome. Sicuramente fu un’importante località in età greca, era infatti considerato un promontorio sacro sede di un oracolo che proteggeva i naviganti. Il tempio si sarebbe trovato in una grotta dello scoglio Mantineo. Certamente il promontorio fu un punto strategico per la posizione naturale che occupa, sia per il controllo dei mari che per la sicurezza delle traversate.

Ne restano traccia nelle tre torri di avvistamento tuttora superstiti e visitabili, Torre Balì, Torre Ruffa e soprattutto Torre Marrana. Quest’ultima, ubicata su uno scoglio a due km dalla costa, è una struttura circolare in pietra granitica e calcarea alta quasi 10 metri. Faceva parte con le altre torri di un sistema di avvistamento che collegava sino al castello di Monteleone oggi la città di Vibo Valentia.

Dalla bellissima passeggiata del Belvedere, posta accanto al suggestivo Faro del Capo, è possibile bearsi di uno scenario incomparabile posto a 124 metri d’altezza. Una vacanza che lascerà un ricordo indelebile nell’anima e cuore di chi sarà venuto a soggiornare in questa magica località. Distante circa una decina di km dalla meravigliosa Tropea!

Vedi su Maps.