Fin dall’antichità poche regioni italiane sono state percorse in lungo e in largo come la Calabria dai grandi viaggiatori della Storia, attratti non soltanto dalle bellezze del territorio ma anche dalla sua civiltà distillata nei millenni, in particolare dall’etica e dall’alta spiritualità mista alla filosofia e all’arte
Tra i viaggiatori etici più recenti vi è il noto regista tedesco Wim Wenders il quale (dopo averci girato il suo film “Il Volo”) ha dichiarato ai tanti Premi Nobel per la Pace riuniti a Berlino nel loro 10° Summit il 10 novembre 2009: “La vera utopia non è la caduta del muro ma quello che è stato realizzato in alcuni paesi della Calabria, Riace in testa. Il vero miracolo non è qua, ma in Calabria, dove per la prima volta ho davvero visto un mondo migliore.” Inoltre ha affermato che: “Il coraggio e l’ospitalità dimostrata dalla cittadina di Riace mi hanno colpito profondamente e rappresentano una luce di speranza in un tempo contrassegnato in tutta Europa dal buio della xenofobia e del nazionalismo.”
Illustri viaggiatori della Storia
Dallo storico Erodoto (484-425 a.C.) a Stendhal (1783-1842), da San Bruno da Colonia (1030-1101) a Norman Douglas (1868-1952), da Gerhard Rohlfs (1892-1986) a Gertrude Slaughter (1870-1963) una infinità di viaggiatori e di studiosi italiani ed esteri hanno amato e raccontato la Calabria. Ad alcuni di loro è stata pure intitolata qualche toponomastica, come “Piazza Gerhard Rohlfs” a Badolato Marina alla presenza dei figli il 14 luglio 2002.
Calabria la prima Italia
Una citazione più approfondita merita il libro “Calabria la prima Italia” un’ampia ed erudita monografia, scritta dalla scrittrice americana Gertrude Slaughter a seguito del suo lungo soggiorno in Italia e dei suoi viaggi in Calabria. Pubblicata nel 1939 dalla University of Wisconsin Press di Madison, l’opera è costituita da una prefazione, in cui l’autrice spiega perché la Calabria venne denominata Italia, e trentuno capitoli, suddivisi in sei parti, dedicate all’analisi delle principali epoche storiche: dalla Magna Grecia al Dominio spagnolo.
Il libro “Calabria la prima Italia”, appena pubblicato in una nuova edizione da Meligrana Editore di Tropea, è il risultato di approfondite ricerche e di un’accurata analisi di culture: da quella greco-romana fino a quella rinascimentale. Dalle prime pagine, oltre la notevole formazione classica dell’autrice, traspare la sua sensibilità e l’amore per questa regione italiana; innamoramento che si palesa più esplicitamente alla fine di alcuni capitoli, nella caparbia volontà di definire la Calabria la prima Italia, per porre in quella terra le origini della cultura della futura Italia.
Uno dei motivi più importanti per cui conviene realizzare uno o più circuiti “sulle orme dei grandi viaggiatori in Calabria” è quello di attrarre maggiore e migliore turismo dalle loro nazioni di appartenenza, ma anche per invogliare gli stessi italiani, in particolare i calabresi, a seguire e scoprire i loro itinerari assorbendone i contenuti storici. Inoltre, converrebbe che ogni biblioteca, pubblica e privata, possa avere uno speciale “Scaffale dei viaggiatori” nella nostra regione per poterla conoscere ed amare di più. Infatti, quasi tutti, viaggiatori e studiosi, hanno lasciato traccia scritta dei loro itinerari e struggenti attestati d’affetto.
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